(DIRE) Roma, 22 Ott. – “Lo smart working è stata una risposta intelligente, ma non poteva durare oltre al fine della pandemia e doveva trovare un incardinamento strutturale”. Lo dice il ministro della Pa, Renato Brunetta, intervenendo al convegno “Il ruolo delle persone nel cambiamento dell’Inps”, organizzato da Inps e Università Statale di Milano. Continua il ministro: “A mezzogiorno vedo il sindacato per una regolazione di un mercato nel contratto. Oggi se va bene formalizzeremo queste nuove regole del lavoro a distanza”. Lo smart quindi sarà una “forma di lavoro non più obbligata” ma decisa “in ragione dell’efficenza e della soddisfazione” e sarà “totalmente implementabile sulla base del contratto”. Brunetta ricorda che “tutti di dipendenti pubblici durante la pandemia con forza, coraggio e rischi hanno tenuto insieme il Paese, al pari di altri volti della repubblica, come le cassiere e i cassieri dei supermercati fortemente a riscio per noi con grande senso di responsabilità”. Verso la Pa, osserva, è “facile una critica anche feroce ma anche ingiusta. Sono qui- dice- per dare atto all’Inps di aver fatto il meglio, quanto più possibile alle condizioni date al paese e per questo vi dico grazie. Ora però bisogna guardare al futuro, dare centralità al capitale umano pubblico, quello che sto cercando di fare”. Nel Pnrr è “centrale la formazione, abbiamo bisogno di una ricarica delle batterie. Abbiamo un miliardo, una cifra mai vista per la formazione”. (Tar/ Dire) 10:52 22-10-21