I Giovani del FAI, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, propongono per la decima edizione delle Giornate d’Autunno visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto.
La Delegazione FAI di Reggio Calabria, guidata dal Capo delegazione Rocco Gangemi, è felice di annunciare la partecipazione a questa decima edizione con:
l’apertura straordinaria alle visite dell’antica Giudecca di Bova
sabato 16 e domenica 17 ottobre
Sabato: 10:30 – 17:30 e Domenica: 10:30 – 17:30
I delegati e volontari del Fai di Reggio Calabria sono pronti per aprire le porte di questo luogo prezioso, da conoscere e valorizzare.
Una grande festa che ritorna: le Giornate FAI sono, come noto, la più importante manifestazione di piazza dedicata al nostro patrimonio artistico e culturale.
Una opportunità, ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio smisurato e policromo, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i giovani che sposano la missione culturale del FAI.
Le Giornate FAI sono, dunque, un incontro sentimentale, un abbraccio collettivo tra i visitatori e l’ambiente che li circonda, prodigo di natura, arte e storia. In una parola: cultura.
ALLA SCOPERTA DELL’ANTICA GIUDECCA
La Giudecca è un quartiere di Bova che fu abitato tra la fine del XV secolo e gli inizi del periodo successivo, da una piccola comunità ebraica. Quasi del tutto dimenticata, questa suggestiva porzione di spazio urbano, è stata inserita all’interno di una sezione del Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs e valorizzata dall’installazione di arte contemporanea dell’artista Antonio Puija Veneziano.
Le prime testimonianze della presenza a Bova di una comunità ebraica risalgono alla fine del Quattrocento. Sappiamo, infatti, che nel 1502 la Regia Corte di Napoli lamentava di non aver riscosso i tributi fiscali che la Giudecca di Bova doveva all’erario fin dal 1497.
L’insediamento ebraico a Bova potrebbe risalire alla cacciata dei giudei dalle terre di Spagna, nel 1492. In quell’anno degli ebrei di Sicilia si trasferirono a Reggio, dove due anni dopo furono smistati in tutto il circondario. Il secondo editto di Ferdinando il Cattolico (1511), che decretò l’espulsione degli ebrei dal Regno di Napoli, determinò l’abbandono della giudecca di Bova. In quello stesso anno, le autorità locali chiesero la cancellazione dai ruoli fiscali della Giudecca di Bova. Ciò nonostante una cronaca bovese, redatta del 1774 dall’erudito Domenico Alagna, ricorda che gli ebrei furono scacciati solo nel 1577, con l’accusa di aver diffuso la peste. È proprio Domenico Alagna a fornirci informazioni dettagliate sulla localizzazione della Giudecca di Bova, indicata ai margini della città, nel quartiere di Pirgoli (dal greco “torri”), confinata tra due porte che si aprivano rispettivamente a Sud, nelle vicinanze della Torre della Porta, e a Nord nei pressi della Torre Aghios Marini.
Il capodelegazione Rocco Gangemi: “emozione nel riaccogliere tanti visitatori e sostenitori per una visita avvincente e ben raccontata”
“Finalmente ci auguriamo di potere di nuovo incontrare tanti curiosi visitatori e nostri appassionati sostenitori, a cui faremo conoscere luoghi nuovi ed interessanti con una visita avvincente e ben raccontata. Ancora non avremo il supporto delle scuole, con i nostri entusiasti Apprendisti Ciceroni: purtroppo le incertezze dovute alla pandemia non ci consentono tuttora di riprendere il nostro bel progetto. Ma abbiamo unito tutte le nostre forze per guidare e accogliere i visitatori, anche quest’anno, con la dedizione e la gioia di sempre”.
Così l’arch. Rocco Gangemi, a capo della Delegazione Fai di Reggio Calabria, annuncia le imminenti Giornate d’Autunno del Fondo Ambiente Italiano.
Giornate particolari, nelle quali i volontari si porranno a disposizione dei visitatori, con una particolare attenzione perché le visite si svolgano in sicurezza e nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, per accedere sarà obbligatorio il green pass e l’uso della mascherina.
Un ringraziamento, da parte del Capo delegazione Fai di Reggio Calabria Rocco Gangemi, è andato al generoso impegno di delegati, volontari e partner che – anche quest’anno e in condizioni eccezionali – renderanno possibile aprire un luogo della cultura da scoprire ed amare.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI
La Giudecca di Bova fa parte del Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs. Si tratta di un quartiere di Bova, denominato Pirgoli.
Una interessante installazione di arte contemporanea, realizzata da Antonio Pujia Veneziano, tra il 2019 e il 2020, regala suggestioni su questo antico quartiere, attualmente munito di una pannellistica didattica che consente di ascoltare dal proprio cellulare, in lingua inglese e italiano, la secolare storia degli Ebrei in Calabria.
Antonio Pujia Veneziano ha creato la sua installazione artistica elaborando una serie di ceramiche invetriate e graffite dal titolo “PIRGOS CERAMICHE PARLANTI”, all’interno delle quali scorrono frammenti concernenti notizie sugli ebrei a Bova tra la fine del XV e gli inizi del secolo successivo, così come riporta anche una cronaca bovese del Settecento. Ai cinque tondi l’artista ha aggiunto un altro disco, incastonato sulla parete adiacente l’ingresso secondario di Palazzo Mesiani, costruito alla fine del XVIII secolo sul sito dove era in precedenza insediata la giudecca di Bova. Il soggetto è un particolare della planimetria urbana del quartiere ebraico di Pirgoli raffigurato con l’intento di esaltare la percezione di uno spazio fisico quasi dimenticato, ma un tempo abitato da genti di religione ebraica.
Interessante è inoltre la presenza a Pirgoli di un pozzo, oggi inglobato nella corte di Palazzo Mesiani, elemento indispensabile ai bagni rituali e alla macellazione di carni kosher.