(DIRE) Roma, 2 Ott. – “Il nuovo lavoro agile che ci sarà da gennaio sarà strutturato, sarà contrattualizzato, sarà dotato di strumenti tecnologici affidabili, sarà garantito. Quello che abbiamo visto non è stato un lavoro agile vero e proprio, ma un modo per non esporre i lavoratori pubblici alla pandemia, facendoli rimanere a casa, con una forma molto volontaristica di lavoro a distanza. È andata bene così, abbiamo salvaguardato dal contagio i 3,2 milioni di lavoratori pubblici; ma spesso è mancata l’efficienza, sono mancati i servizi ai cittadini, sono mancate le tecnologie sicure e dedicate; e tutti noi abbiamo sperimentato risposte in tempi biblici alla richiesta di documenti, licenze e autorizzazioni da parte della Pubblica amministrazione. È andata così perché c’è stata la pandemia. Ma la pandemia sta finendo, si riaprono i ristoranti, gli stadi, i cinema, si è riaperta la scuola, la sanità non ha mai chiuso, così come la sicurezza. Adesso è il momento di riaprire tutta la burocrazia, fondamentale per la nostra vita. Abbiamo bisogno di tutti i dipendenti pubblici per ricominciare a vivere in maniera normale ed efficiente”. Cosi’ il ministro Brunetta ai microfoni del GR1 di Radio Rai. “L’esperienza di lavoro agile, di smart working durante l’emergenza, non verrà buttata, ma verrà collocata da gennaio dentro un percorso strutturato di efficienza, con dei piani appositamente predisposti da tutte le amministrazioni pubbliche. E a quel punto questa modalità di lavoro troverà una sua configurazione ottimale”. “Ci sarà da un lato un contratto di lavoro per lo smart working, e dall’altra parte, quando ci sarà il Piano integrato di attività e organizzazione, entro gennaio, con i Pola, i piani per il lavoro agile, con il contratto, con tutte le condizioni contrattuali, tecnologiche, organizzative, di efficienza, garantendo lo smaltimento degli accumuli di pratiche e gli arretrati, cpn tutti questi obiettivi si potrà dar vita al lavoro agile senza vincoli, senza tetti e su base volontaria. Perché sarà nell’interesse dell’amministrazione, dei cittadini e, appunto, secondo la volontà dei lavoratori”. “Io per primo- ha concluso il ministro- ho voluto che tutto questo si determinasse attraverso il contratto, che è in corso di definizione presso l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Questo è fondamentale, perché il vecchio lavoro agile era senza contratto: un’aberrazione dovuta all’emergenza. Mai più. Si sta definendo con i sindacati il nuovo contratto, che prevederà, appunto, tutti i diritti e tutti i doveri”. (Vid/ Dire) 12:46 02-10-21