Denatalità. Capone (UGL): “Garantire lavoro stabile e sostegno alle famiglie per combattere declino demografico”

“I dati dell’Istat relativi alla denatalità nel nostro Paese fotografano un fenomeno preoccupante, senza dubbio acuito dalla pandemia. Soltanto nel 2020 le nuove nascite sono state appena 404mila, un ulteriore calo che conferma un trend in atto da tempo. Secondo le previsioni del Presidente Blangiardo, quest’anno potrebbe chiudersi con un nuovo record negativo che oscillerebbe fra i 385 e i 395mila nuovi nati. Ipotizzando realisticamente una diminuzione della popolazione di circa 4 milioni tra il 2020 e il 2040, occorre mettere in conto un inevitabile crollo del Pil pari al -6,9%. L’impatto dell’attuale declino demografico e del conseguente invecchiamento della popolazione sulla produttività e sull’occupazione appare drammatico con ripercussioni devastanti, a lungo termine, sull’intero sistema Paese. In tal senso, occorre mettere in campo un piano di interventi in grado di invertire la tendenza a cominciare dal potenziamento di strumenti come l’assegno unico universale. Servono riforme strutturali e politiche pubbliche volte a creare condizioni di stabilità e sicurezza per i lavoratori. È altresì necessario realizzare un nuovo welfare per l’infanzia e implementare la spesa sociale a sostegno delle famiglie e delle lavoratrici donne per combattere la crisi demografica in atto”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito al calo delle nascite.

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