Siria. Rapporto ONU: 350mila morti, uno su 13 era minore o donna

Aleppo la più colpita. Commissario Bachelet: Dato sottostimato

(DIRE) Rom, 24 Set. – Ben 350.209 tra civili e combattenti sono morti nel conflitto in corso da dieci anni in Siria, secondo il rapporto pubblicato quest’oggi dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (Ohchr). “Una vittima ogni 13 è una donna o un bambino”. Così l’alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, nel presentare il tragico bilancio di una guerra che dal 2011 devasta il Paese arabo. Secondo le ultime stime dell’Onu, uscite nel 2014, 191.369 persone erano state uccise in Siria. Da allora, chiarisce il report delle Nazioni Unite, si è registrata un’escalation nelle violenze e i numeri sono aumentati. Le cifre dello studio odierno sono basate su una metodologia “rigorosa”, ha comunicato l’Ohchr: nome completo del defunto e data e luogo di morte stabiliti. Data la difficoltà di reperire tutte queste informazioni, per Bachelet il bilancio complessivo presentato è quindi “sicuramente sottostimato rispetto al numero effettivo di persone che hanno perso la vita” a causa degli interventi militari e delle violenze dei gruppi armati. Come si apprende dal comunicato dell’agenzia Onu, con quasi 60mila morti la maggioranza delle morti è avvenuta nel governatorato di Aleppo. Altre località con numeri simili sono Damasco, Homs e Idlib. Bachelet ha ricordato che la vita dei siriani oggi “è segnata da sofferenze inimmaginabili”. A un decennio di conflitti si sono aggiunti la crisi economica, la devastazione delle infrastrutture e il Covid-19: “Dobbiamo ascoltare le voci dei sopravvissuti e delle vittime della Siria” ha concluso. (Est/Dire) 18:17 24-09-21

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