Moderata Soddisfazione per il pronunciamento del Tar che ha rigettato il ricorso delle associazioni animal-ambientaliste, nelle parti che chiedevano lo stop per la caccia alla quaglia e che quindi torna ad essere cacciabile fino al 29 novembre. Il Presidente di Federcaccia Calabria nonché vice Presidente Nazionale Giuseppe Giordano ha così commentato il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria sul ricorso numero di registro generale 1409 del 2021 che interessava il Calendario Venatirio 2021/22 e segnatamente il prelievo delle specie tortora, pavoncella e quaglia e sul quale la Federazione Italiana della Caccia è intervenuta ad opponendum: “È con parziale soddisfazione che registriamo la decisione del Tar in merito al ricorso presentato dalle associazioni protezionistiche e anticaccia contro il Calendario Venatorio Calabrese.
Per la quaglia è stata rigettata l’istanza cautelare di sospensione riconoscendo le ragioni tecniche presentate dall’Avvocatura regionale, dagli Uffici regionali competenti, e dal nostro Ufficio Studi ed efficacissime sono risultate le argomentazioni legali dell’avvocato Alberto Maria Bruni, che ringrazio per il consueto risolutivo impegno”.
“La battaglia, come abbiamo sempre fatto, prosegue, e nell’udienza pubblica di merito del 16 Febbraio 2022 ci batteremo con i nostri legali e consulenti per recuperare anche le specie Tortora e Pavoncella per le quali il Tar ha in questa fase, riconosciuto la fondatezza delle eccezioni presentate dai ricorrenti, rigettando però l’istanza cautelare di sospensione per la quaglia”. Sulla quaglia si tratta di una pronuncia importante perché legittima l’apertura della caccia vagante alla terza domenica di settembre, quando ISPRA e associazioni ambientaliste richiedono da 11 anni un ingiustificato slittamento al 1° ottobre.
Una pronuncia importante, anche perché è stata riconosciuta la validità dei dati scientifici presentati dalla Regione Calabria e da Federcaccia a sostegno di uno stato favorevole della specie in Europa e in Calabria, sancendo come inutile la classificazione SPEC. “Per ottenere risultati non basta l’entusiasmo e la voglia di fare, ma è necessario costruire neltempo solide basi per le argomentazioni presentate a sostegno delle proprie richieste– ha concluso il presidente Giordano – “Federcaccia è stata la prima a intraprendere questa strada e su questa continuerà a investire”. Un forte ringraziamento va alla Regione Calabria per avere sostenuto le posizioni e con la collaborazione e l’ausilio di Federcaccia aver tecnicamente argomentato la validità del discostamento dal parere ISPRA.