“Lo scorso 16 Settembre si è tenuto presso la Sala Manzo del Ministero della Giustizia l’incontro del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, con la Signora Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, i Garanti regionali ed una rappresentanza dei Garanti territoriali, incentrato sulle azioni, le criticità e i punti positivi del sistema penitenziario nei territori di rispettiva competenza.
All’incontro hanno partecipato anche il Capo dell’Amministrazione Penitenziaria, Bernardo Petralia ed il Capo del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità, Gemma Tuccillo.
“Si è trattato di un confronto molto positivo”, ha detto il Garante regionale della Calabria, Agostino Siviglia, che è intervenuto nel corso dei lavori, rappresentando alla Signora Ministra della Giustizia le principali problematiche, ma anche i punti positivi, del sistema penitenziario calabrese.
“Ho evidenziato alla Signora Ministra la necessità di un intervento interministeriale, del Ministero della Giustizia e di quello della Salute, per regolamentare in maniera cogente l’assistenza sanitaria in carcere che, specie in Calabria, costituisce una delle principali problematiche, ancor più dopo il passaggio, nel 2008, della medicina penitenziaria al servizio sanitario nazionale. In una Regione commissariata da oltre due lustri, per vero, il diritto alla salute non viene garantito adeguatamente, tanto fuori quanto dentro le mura di un carcere, purtroppo. Le morti di Pasquale Francavilla a Cosenza e di Michele Carosiello a Catanzaro, sulle quali stanno indagando le rispettive procure di competenza, chiamano lo Stato ad una ineludibile assunzione di responsabilità in ordine alla tutela del fondamentale diritto alla salute delle persone detenute”, ha affermato Agostino Siviglia, che proprio nei giorni scorsi si è recato presso i due istituti penitenziari di Catanzaro e Cosenza per acquisire tutte le informazioni del caso e predisporre gli interventi di propria competenza.
Il Garante calabrese ha poi chiesto un intervento diretto della Signora Ministra per altre tre questioni afferenti il sistema penitenziario calabrese: innanzitutto, sulla mancata apertura della Rems di Girifalco (CZ), i cui lavori di ristrutturazione sono ormai terminati e che per le inefficienze del Dipartimento regionale della salute, ancora, non riesce ad avviare le indispensabili attività funzionali; poi, sull’interruzione dell’attività del Mandela’s Office-Ufficio per la Giustizia Riparativa di Reggio Calabria, che per responsabilità dell’amministrazione comunale reggina, che non riesce neanche ad assicurare il pagamento delle utenze all’interno dell’immobile di via Diana 3, confiscato alla criminalità organizzata, è chiuso ormai da oltre tre anni; infine, ma non di minore importanza, il Garante regionale della Calabria ha chiesto alla Signora Ministra un intervento per l’immediata interruzione dell’applicazione delle schermature in plexiglas alle finestre delle celle del carcere di Cosenza, previste per motivi di sicurezza, ma che non lasciano trasparire la luce, oscurano la vista e rendono l’aria asfittica, integrando così gli estremi di quei fattori negativi previsti in violazione dell’art. 3 della Cedu, in tema di trattamenti inumani e degradanti. Il Garante Siviglia ha poi evidenziato fra i punti positivi l’istituto a custodia attenuta di Laureana di Borrello (RC), fortemente voluto dal compianto Provveditore Paolino Quattrone, che restituisce senso e dignità all’esecuzione della pena.
La Signora Ministra della Giustizia ha seguito con grande attenzione l’intervento del Garante regionale della Calabria, assicurando una costante interlocuzione nell’ottica della risoluzione delle questioni poste.
“Nel ringraziare la Signora Ministra della Giustizia ed il Garante nazionale per l’invito all’incontro e per l’attenzione riservata, che lascia ben sperare per il futuro, Agostino Siviglia nel terminare il suo intervento ha auspicato proprio che, attraverso un comune impegno quotidiano, si possa davvero restituire un futuro migliore alla Calabria, anche e non marginalmente, in tema di giustizia e di tutela dei diritti delle persone private della libertà personale e magari, un giorno alla volta, rendere il futuro più presente, del resto la miglior cosa del futuro è che arriva un giorno alla volta”, ha concluso il Garante regionale.”