La Guardia di Finanza di Prato ha intensificato l’attività a tutela della spesa pubblica, concentrando la propria azione sulle varie tipologie di prestazioni fornite dallo Stato e dagli Enti pubblici territoriali soprattutto in conseguenza della persistente crisi sanitaria. Oltre al reddito di cittadinanza, ai contributi a fondo perduto ed ai finanziamenti garantiti dallo Stato, una particolare attenzione è posta alle elargizioni sotto forma di buoni spesa forniti dai Comuni, seppur di più limitati importi.
Nei giorni scorsi i Finanzieri del Gruppo di Prato hanno esaminato – a scandaglio – la posizione di decine di percettori di tali contributi che, a seguito di bando pubblicato nel mese di aprile 2020, sono stati assegnati dal Comune di Prato. Al fine di verificare il possesso dei necessari requisiti, sono state analizzate le singole dichiarazioni presentate per l’accesso al beneficio ed incrociati i dati in esse indicati con quanto rilevato tramite le banche dati in uso al Corpo e con la documentazione richiesta direttamente agli interessati. All’esito delle attività svolte sono stati individuati 25 individui che avevano omesso di indicare l’avvenuta percezione di ulteriori contributi quali, ad esempio, il reddito di cittadinanza, la cassa integrazione o altre elargizioni statali, regionali, comunali.
Tali informazioni, se fossero state regolarmente dichiarate, pur non determinando l’automatica esclusione dal beneficio, avrebbero comportato uno slittamento nella graduatoria degli aventi diritto. Le posizioni irregolari sono state segnalate al Comune di Prato per il recupero delle somme incassate indebitamente, quantificate in diverse migliaia di euro, nonché sanzionate per indebita percezione di erogazioni pubbliche.
comunicato stampa – Guardia di Finanza Comando Provinciale Prato