“Impressiona il rapporto di Confcommercio da cui emerge una crescita progressiva del divario Nord-Sud ed una preoccupante fragilità dell’economia meridionale. Colpiscono, in particolare, i dati relativi al mercato del lavoro che, tra il 1995 e il 2019, ha registrato una crescita dell’occupazione 4 volte inferiore alla media nazionale (4,1% contro il 16,4%). Una situazione allarmante che risulta amplificata dalla crisi economica e sociale legata alla pandemia e al conseguente calo del turismo. Fra le maggiori criticità storiche, pesano l’eccesso di burocrazia, la micro-illegalità diffusa e il forte gap infrastrutturale. Come Sindacato UGL, abbiamo posto in ogni sede istituzionale il tema degli investimenti nel Mezzogiorno, indispensabili per garantire la coesione sociale ed un rilancio effettivo dell’economia nazionale. In questa prospettiva, gli 82 miliardi del PNRR rappresentano un’opportunità unica per avviare un reale processo di sviluppo e modernizzazione del Sud, fondato sull’innovazione, sulla digitalizzazione, sulla transizione ecologica ed energetica. E’ essenziale, inoltre, potenziare le infrastrutture scolastiche e destinare maggiori risorse all’istruzione e alla formazione professionale al fine di favorire il ‘matching’ tra domanda e offerta di lavoro e valorizzare l’immenso patrimonio di competenze presente nelle regioni meridionali”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati di Confcommercio sull’occupazione nel Mezzogiorno.