La stagione teatrale catanese 2021/2022 si apre all’insegna del teatro classico e lo fa grazie all’impegno produttivo dell’ Associazione Culturale DIDE di Michele Di Dio, organizzatrice della seconda edizione del “Amenanos Festival” diretto da uno dei più affermati registi italiani, Daniele Salvo. Dopo il successo della prima edizione (e la pausa forzata del 2020), “Amenanos Festival” 2021, punta a rendere organico il legame e l’unitarietà tra i beni paesaggistici e architettonici offerti dal meraviglioso spazio che è il Teatro Antico di Catania, ma punta anche a ribadire e meglio specificare l’impegno concreto della produzione e della direzione artistica a sostegno di una rassegna che sa coniugare il prezioso patrimonio della cultura classica con la bellezza di un luogo suggestivo e simbolico del territorio siciliano. Una ricchezza che viene esaltata, valorizzata e veicolata non solo attraverso il coinvolgimento di importanti realtà del panorama teatrale italiano, ma anche con l’attenzione al talento e alle professionalità delle giovani generazioni.
“L’Associazione Culturale DIDE viene fondata nel 2016 – racconta Michele Di Dio, organizzatore e produttore del Festival – Fin dalla nascita il nostro obiettivo è stato quello di promuovere la Cultura Classica, nella fattispecie attraverso rappresentazioni classiche dirette ed interpretate da grandissimi artisti all’interno di Siti Archeologici di estrema bellezza con un grandissimo potenziale artistico non del tutto utilizzato, come ad esempio Morgantina, Le Mura Timoleontee e lo stesso Teatro Antico di Catania. Proprio quest’ultimo non aveva mai avuto, prima di noi, un Cartellone Classico, il Festival del 2019 è stato interamente finanziato dalla mia Associazione. Lo scopo principale dell’Amenanos Festival è restituire alla Città di Catania un luogo mitico, unico nel suo genere con la presenza del fiume Amenano che bagna l’Orchestra e il Proskenion, un cuore greco romano e una corona di case che lo circondano e che rimandano lontanamente alla conformazione di un teatro elisabettiano. Incastonato nel centro della Città Etnea, può e deve diventare un luogo” sicuro” non solo per gli artisti ma anche per il pubblico, un Teatro Antico che parli con voce suadente e con progetti artistici di grande respiro alla Comunità e ad un pubblico eterogeneo. Inoltre Catania è la porta della Sicilia, il suo aeroporto è distante, in macchina, solamente 10 minuti dal Teatro e il porto solamente 5 minuti a piedi. Il Teatro Antico di Catania è situato a soli 100 metri da Piazza Duomo. Non dobbiamo dimenticare che Catania e provincia hanno Istituti scolastici di altissimo livello con moltissimi studenti; noi vantiamo un partenariato con il Liceo Classico Mario Cutelli, Scuola Capofila della Rete dei Licei Nazionali e lettera di intenti con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’ Università di Catania. Inoltre non esiste al mondo un litorale come quello della Sicilia orientale che ha in circa 100 km, tre teatri antichi come Taormina, Catania e Siracusa. Il nostro Festival sostiene la ricerca sul cancro a fianco dell’AIRC. Questa edizione è dedicata alla Professoressa di Latino e Greco, Concetta Oliveri nostra grande consulente culturale e amica che è venuta a mancare in questi giorni ed ha lasciato un vuoto incolmabile umanamente e culturalmente”.