La “nuova scienza” non basta per farci uscire dalla crisi

La trasformazione del sapere scientifico ha dato il colpo di grazia alla cultura classica con le sue pretese di normatività e universalità. Oggi si parla di ” tecnoscienza” È subentrata una nozione empirica e pluralista di cultura, nel senso che ci sono tante culture quanti sono gli insiemi distinti di significati e valori che ogni società esprime. Questi significati e valori oggi, nel mondo occidentale, sembrano assai condizionati dal mondo tecnologico.

Foto di Mark Mags da Pixabay

Nel corso degli ultimi secoli, infatti, è cresciuto a dismisura lo sviluppo tecnologico connesso alle scienze moderne, che sono diventate sempre più dipendenti dalle tecnologie tanto da trasformarsi in «tecnoscienze. È evidente, oggi, il dominio della tecnoscienza sanitaria che si manifesta nella gestione di questa emergenza da Coronavirus, è la falsa morale dei nuovi potenti , che bisogna decostruire, per ridiventare uomini liberi e sovrani! Fin dai primi decenni del XX secolo, molti scrittori e filosofi denunciarono gli aspetti inquietanti di questo sviluppo che impone un dominio delle macchine sull’uomo. L’ interprete più lucido ed acuto del nostro tempo è senza dubbio Friedrich Nietzsche, un tempo di “decadence” e di profonda “crisi” dell’ “homo communis”.Molto raramente si è considerato lo stesso nella prospettiva di un’uscita da questa crisi o di un’antropologia della speranza.

La stessa morale cristiana, tanto messa in discussione, per Nietzsche è l’emblema della svalutazione di quei valori che appartennero alla Grecia tragica, dividendo artificiosamente l’umanità in una parte buona ed una cattiva. Ecco quello che sta succedendo: gli uomini sono divisi. In realtà la morale del gregge ha creato dei perfetti sudditi, neutralizzando, invece i tratti più autentici che caratterizzano alla radice l’essere umano. C’è bisogno, pertanto di una “trasvalutazione dei valori” che possano ricollocare l’uomo nel posto che merita, ma per fare ciò egli dovrà non aver paura di attraversare fino in fondo il sentiero che porta ad accettare la dimensione tragica della sua esistenza, senza addolcirla con i mille espedienti di una falsa morale .

Prof. ssa Raffaella Solano

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