Coronavirus, Australia: crisi nella crisi per aborigeni, alta trasmissibilità del virus

foto di GNS

09:32 – L’Australia ha attivato nuovi blocchi e restrizioni al fine di contenere l’aumento dei contagi da COvid-19. Il Paese sta tuttavia affrontando una crisi nella crisi, in quanto il Paese ha registrato un tasso molto alto di aborigeni infetti e ricoverati negli ospedali. La città di Dubbo, a circa 300 km da Sydney, è diventata l’epicentro di un focolaio di Coronavirus, e circa 7 casi su 10 di quelli registrati sono aborigeni di età compresa tra i 10 e i 19 anni. Le comunità aborigene australiane sono particolarmente sensibili al contagio di malattia, in quanto vivono in cattive condizioni di salute, dunque sono anche più vulnerabili al Coronavirus. Gli aborigeni australiani hanno una vita media inferiore di oltre 10 anni rispetto agli altri popoli, infatti un terzo dei decessi avviene intorno ai 45 anni di età. Gli aborigeni australiani e gli abitanti delle isole dello Stretto di Torres all’inizio della campagna di vaccinazione contro il Coronavirus, “sono stati identificati come “una comunità vulnerabile chiaramente definita”“, afferma AL-JAZEERA, in quanto il tasso di malattie cardiache reumatiche è tra i più alti al Mondo. Nonostante tali evidenze, i vaccini vengono distribuiti molto lentamente tra gli aborigeni. Secondo alcune fonti citate da AL-JAZEERA, tali rallentamenti sono dovuti anche alla chiesa che ha mostrato della resistenza nei confronti dell’efficacia di alcuni vaccini. Gli aborigeni vivono in piccole comunità ai margini delle grosse città, e i continui blocchi limitano l’accesso al lavoro e alla sanità dei residenti. (cit. AL-JAZEERA)

SM

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About the Author: Silvana Marrapodi