(DIRE) Roma, 18 Ago. – “Da tempo il Parlamento è impegnato in un’azione trasversale, fra maggioranza e opposizione, con numerose sensibilità nella delineazione di un nuovo perimetro di poteri per Roma Capitale. E’ necessario, anche nel periodo elettorale, lasciare che le diplomazie parlamentari lavorino e raggiungano una sintesi fra i testi presentati, così da dotare Roma di più fondi e più poteri”. Così il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, vicepresidente dell’Osservatorio parlamentare per Roma, già presidente della commissione Cultura di Roma Capitale, nel corso della seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina sulla riforma dei poteri di Roma Capitale e sul decentramento amministrativo. “La ‘competizione’ globale si è spostata sempre più dal livello degli Stati a quello dei territori. Le ‘Città globali’ sono i nuovi attori sulla scena geopolitica ed economica. L’articolo 114 della Costituzione, al terzo comma, stabilisce che ‘Roma è la capitale della Repubblica’ e che ‘La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento’. Roma, come noto, è più capitali insieme, che caratterizzano il suo diverso modo di essere ‘città globale’. Oltre a essere capitale politica d’Italia, è anche la capitale di un altro Stato, il Vaticano, e più in generale è la capitale della cristianità. È poi una capitale culturale, nella misura in cui detiene un patrimonio archeologico e storico-artistico unico al mondo, capace di attrarre notevoli flussi turistici che si sommano a quelli del turismo religioso. Oggi è sicuramente unanime l’esigenza di riformare l’assetto amministrativo, di governo e gestionale di Roma Capitale. Come previsto dalla nostra proposta di legge costituzionale, presentata con le prime firme di Giorgia Meloni e Fabio Rampelli, con il capogruppo Francesco Lollobrigida e la collega Maria Teresa Bellucci, oggi appare indifferibile attribuire uno status costituzionale a Roma capitale, così che possa divenire un nuovo ente autonomo costitutivo della Repubblica con un proprio statuto e con propri poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione, pur rimandando alla legge ordinaria la disciplina del suo ordinamento. Riteniamo, inoltre, che alcune specifiche materie debbano essere attribuite a Roma, quali la valorizzazione e gestione dei beni culturali e ambientali e la promozione e organizzazione di attività culturali, la protezione civile, l’agricoltura, il governo del territorio e i rapporti internazionali. Roma deve essere la protagonista di una rivoluzione gentile, dettata da semplificazione e flessibilità”, conclude. (Comunicati/Dire) 12:57 18-08-21