Dopo 500 anni di assenza nel territorio italiano, il castoro torna in Toscana. Le colonie avvistate sono una in provincia di Arezzo, in Valtiberina, lungo il corso del Tevere, e l’altra ai confini tra le province di Siena e di Grosseto.
Come si legge su greenreport.it, a raccontare l’eccezionale scoperta lo studio appena pubblicato su Hystrix, “Reappearance of the Eurasian beaver Castor fiber L. in Tuscany (Central Italy): the success of unauthorised releases?”, da Chiara Pucci e Davide Senserini, due tecnici della fauna selvatica free-lance, Giuseppe Mazza del Consiglio per la ricerca in agricoltura (CREA) ed Emiliano Mori dell’Università di Siena e del CNR. Nell’abstract i ricercatori italiani spiegano che hanno documentato la ricomparsa del castoro euroasiatico Castor fiber L. attraverso il fototrappolaggio. Poi le analisi genetiche e la microstruttura del pelo lo hanno confermato come specie eurasiatica.
Il castoro è una specie protetta. Questo anche perchè è un moltiplicatore di biodiversità. Quando si stabilisce in un tratto di fiume povero di vita, comincia subito a costruire sbarramenti che lo trasformano, arrivando anche a moderare la corrente se a volte è troppo impetuosa. Il risultato è una serie di bacini palustri interconnessi da aree umide, dove nell’arco di circa due anni la biodiversità aumenta del 200 o anche del 300 per cento.
Prima di questo avvistamento in Italia ci furono quello nel novembre 2018 ai laghi di Fusine a Tarvisio (Udine) e nel novembre 2020 in Val Pusteria (Alto Adige).