La foca Kostis, mascotte di una piccola isola greca, è stata uccisa a distanza ravvicinata con un fucile ad arpione

Gli abitanti di una piccola isola greca sono in lutto e arrabbiati. La ragione? Un uomo, probabilmente un pescatore, ha arpionato deliberatamente la foca monaca Kostis, che era diventata la figura essenziale dell’isola

Il sigillo di Kostis era una figura chiave sull’isola di Alonissos, situata nel Parco Nazionale di Alonissos e Sporadi settentrionali, una delle più grandi aree marine protette d’Europa. Il mammifero marino era regolarmente presente vicino alla riva, sdraiato sulle barche nel porto e in posa per le foto. Aveva conquistato il cuore degli abitanti. Ma Kostis ha pagato con la vita la sua permanenza nella regione. “Il sigillo innocente è stato ucciso a bruciapelo con un arpione”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Dimitris Tsiakalos alla stazione televisiva britannica BBC. “Possiamo supporre che sia successo da una barca”. Per ora non sono chiare le ragioni della morte di Kostis, ma l’autorità portuale ha aperto un’inchiesta. In corso anche la ricerca dei colpevoli. Poiché l’isola fa parte di un parco nazionale, i danni alla flora e alla fauna possono essere puniti con multe. I residenti dell’isola sono rimasti scioccati dalla notizia della morte di Kostis. Hanno condiviso in massa la vignetta che la mamma ha postato sui social media dopo la morte della foca: “Non andate nelle secche, ci sono gli umani”. Circa 700 foche monache, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”,  rimangono allo stato brado in tutto il mondo, quasi la metà delle quali vive in Grecia.

Comunicato Stampa – Sportello dei Diritti

 

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