10:09 – Una delle crisi più bizzarre dovute all’impatto umano sul Pianeta è la carenza di sabbia. Ogni anno vengono utilizzate circa 40-50 miliardi di tonnellate di sabbia in tutto il Mondo per il settore edile. L’approvvigionamento edile però non permette l’uso di sabbia marina o desertica in quanto o troppo sala o troppo sottile. L’unica scelta possibile, in molti casi, è la sabbia derivante dai fiumi, con un enorme impatto ambientale, soprattutto in Paesi come India, Cambogia e Vietnam, ma anche in Cina. La carenza di sabbia alimenta le estrazioni illegali, avvantaggiando la criminalità organizzata. La sabbia viene utilizzata in molti ambiti, oltre quello edile, dagli smartphone agli schermi TV, ai pannelli solari e in molti altri ambiti elettronici. Alcuni docenti dell’Università di Cambridge hanno deciso di avviare delle ricerche per tentare di risolvere, o almeno limitare il problema. Tra questi, un docente ha studiato i possibili usi della plastica al posto della sabbi a in molti ambiti. I rifiuti in plastica possono essere “ordinati, puliti, sminuzzati e frantumati“, scendo BBC, sostituendo così circa il 10% della materia prima nei lavori edili, mantenendo la stessa forza e longevità della sabbia. “Se l’uso della plastica nella produzione del calcestruzzo venisse adottato in tutta l’India, si potrebbero risparmiare 820 milioni di tonnellate di sabbia all’anno“, affermano i ricercatori, diminuendo i costi di costruzione degli edifici. Volgere l’attenzione a materiali rinnovabili o riciclati per le costruzioni non è l’unico modo per limitare l’uso della sabbia. Secondo i ricercatori un attento studio preliminare, limiterebbe l’uso di cemento nella costruzione di edifici e diminuirebbe, di conseguenza, la richiesta di sabbia da parte dei costruttori. (cit. BBC)
SM