(DIRE) Roma, 19 lug. – Chiusi i centri per la vaccinazione anti-Covid in Sud Sudan, un Paese divenuto indipendente solo nel 2011 e colpito poi da anni di conflitto civile. All’origine della decisione, comunicata dal ministero della Sanità, l’esaurimento delle scorte di farmaci.
Secondo le informazioni disponibili, a oggi il governo di Juba ha ricevuto 132mila dosi del vaccino Astrazeneca grazie al meccanismo multilaterale Covax. La maggior parte dei farmaci, però, è stata donata al vicino Kenya a causa del rischio che le fiale scadessero prima che fosse possibile distribuirle in modo efficiente.
Secondo dati del ministero della Sanità, il programma di immunizzazione ha incontrato difficoltà e a oggi sarebbero state vaccinate solo 50mila persone con la prima dose e 4mila con entrambe quelle necessarie. Circa 9mila gli operatori sanitari vaccinati.
“Abbiamo utilizzato con successo il 95 per cento delle dosi disponibili, con un tasso di spreco di circa il 4 per cento, che è un dato accettabile” ha detto John Rumunu Pasquale, direttore generale del ministero. A preoccupare, in un Paese dove vivono circa dieci milioni di persone, oltre otto milioni delle quali bisognose secondo l’Onu di assistenza umanitaria nel 2021, la diffusione delle varianti Covid “alpha”, “delta” e “beta”.
Prima dello stop, i vaccini erano inoculati solo in tre strutture tutte nella capitale: il Juba Teaching Hospital, il Juba Military Hospital e il Juba Police Hospital.
(Dire) 12:32 19-07-21