Reggio bic, basket in carrozzina: evento “Ovunque sia e comunque io sia: C’è Posto Per Me” con Andrea La Terra

Foto di @Silvana Marrapodi

Venerdì 15 Luglio 2021 presso il Play, sito sulla Via Marina di Reggio Calabria, si è svolto l’evento inaugurale “Ovunque sia e comunque io sia: C’è Posto Per Me” organizzato dalla squadra di Basket in carrozzina Farmacia Pellicanò RC Basket (Reggio Bic), l’inizio di un percorso fortemente voluto dal Delegato Fipic Calabria, Amelia Eva Cugliandro e realizzato grazie alla sensibilità di accaniti sostenitori. La squadra di basket in carrozzina è l’unica in serie A del Sud (da Macerata in giù), e mantiene il titolo da due anni, tutte le iniziative sono ideate non solo per sensibilizzare le persone, ma per raccogliere fondi essenziali per poter proseguire le attività agonistiche e sociali e permettere ai ragazzi di continuare a mettersi in gioco. Il basket in carrozzina è considerato lo sport integrativo per eccellenza, in quanto nella stessa squadra giocano uomini e donne senza distinzione di sesso, razza, diversa abilità o età (dai 13 anni in su). In particolar modo nella squadra Reggio Bic giocano atleti che hanno dai 19 anni in su, sia italiani che stranieri, ed è composta da 15 atleti, 12 dei quali giocano in serie A con la stessa squadra. Gli atleti giocano seguendo il motto: “Non c’è caduta dalla quale non possiamo rialzarci, l’importante è mettersi in gioco“. Nel basket in carrozzina è necessario giocare seduti su speciali sedie a rotelle, spesso molto onerose, le quali sono a carico dell’atleta e hanno bisogno di costante manutenzione, infatti durante le partite è sempre presente almeno un meccanico specializzato che possa intervenire in caso di necessità. Reggio Bic ha deciso di far raccontare agli atleti le storie delle loro passioni che hanno superato i limiti fisici, dimostrando che la forza più grande è la propria volontà. I racconti degli atleti della Reggio Bic, ciascuno con le proprie patologie fisiche, sorte alla nascita o per incidenti di percorso, imprimeranno nei cuori degli ascoltatori, come una disabilità non impedisca ad avere una vita normale come tutti gli altri. Gli atleti della squadra si mettono in gioco insegnando attraverso le loro storie che i limiti sono solo mentali, non esiste il concetto di “disabile” nella sua essenza negativa. Siamo tutti “disabili” in qualche cosa. L’importante è trovare il proprio fine, dando il massimo in ogni cosa. Il basket in carrozzina, dati i grandi onerosi costi per le trasferte e la preparazione degli atleti, necessita di sostegno continuo, maggiormente economico. L’allenatore della squadra, Antonio Cugliandro, vive con i ragazzi, miglioramenti quotidiani, piccoli traguardi che tendono a migliorare lo stile di vita dell’atleta e della sua famiglia. “Provo ad insegnare ai ragazzi lo sport del basket, ma sono loro ad insegnare qualcosa a me, come superare le piccole difficoltà di ogni giorno. Non si arrendono alla prima difficoltà, ma quando cadono si rialzano“, afferma l’allenatore Cugliandro. Ancora nel Sud, in particolar modo a Reggio Calabria, le famiglie con ragazzi disabili tendono a chiudersi ed escluderli dalla vita sociale e sportiva della città. Spesso il primo limite che gli allenatori devono superare è proprio la “paura” che caratterizza i genitori dei ragazzi disabili: la paura di farsi male, di soffrire, di perdere. Grazie allo sport è possibile superare tali limiti, insegnare ai ragazzi, e soprattutto ai genitori, un nuovo modo di vivere, in totale sicurezza, che potrebbe allungare la loro vita e renderla più semplice. Il grande protagonista della serata è stato l’atleta Andrea La Terra, atleta di serie A della squadra Reggio Bic. Nato normodotato, si appassiona fin da subito allo sport, infatti gioca spesso a calcio con i suoi amici. Proprio durante una di queste partite improvvisate sul balcone, cade dal 2° piano del palazzo e finisce in ospedale. Dopo 4 mesi inizia la riabilitazione, consapevole che non avrebbe mai ripreso a camminare come prima. Un giorno conobbe il basket in carrozzina, un nuovo modo per vedere lo sport e riprendere a vivere. Nonostante il limite della sedia a rotelle, con tempo, passione e coraggio è arrivato in serie A con Reggio Bic. “Diamoci una mano tutti insieme per sostenerci, aiutarci e ripartire. Bisogna essere fieri e orgogliosi di aiutare la squadra di atleti paraolimpici di Reggio Calabria“, conclude l’atleta. Per sostenere le spese della squadra è stato aperto un crowdfunding. I fondi raccolti serviranno per aiutare Reggio Bic ad acquistare un pullmino per poter portare gli atleti in trasferta in tutta sicurezza.

SM

avv.ameliae.cugliandro@gmail.com

Ovunque sia e comunque io sia: :C’è Posto Per Me”

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