Reggio Calabria. Grande partecipazione per il workshop “From the Street to the Walls” a cura di Marcello Francolini, docente di Stile, Storia dell’Arte e del Costume, che vede la presenza attiva degli artisti internazionali di Chiara Fama di Street Art noti con il nome StenLex.
L’evento si inserisce all’interno delle attività del “Laboratorio dello Stretto”, progetto diretto da Francesco Scialò, finanziato dall’intervento “Linee guida per le Istituzioni AFAM calabresi finalizzate al sostegno di interventi a valere sull’Azione 10.5.1 del POR Calabria FESR/FSE 2014-2020”.
Il workshop ha avuto inizio alle ore 10:00 di giovedì 1 luglio 2021, nei locali dell’Istituzione di alta formazione artistica diretta da Maria Daniela Maisano, con la prima fase consistente nella preparazione del supporto in multistrato. L’obiettivo è quello di acquisire le tecniche dello “Stencil” e soprattutto dello Stencil Poster, un procedimento creato da StenLex per lavorare sulle mezze tinte, permettendo così una maggiore variazione luminosa del disegno. Dopo un’introduzione sulla nascita e sullo sviluppo della Street Art, si è entrato nel merito storico della tecnica dello stencil. Prezioso l’aiuto dei tutor Antonino Serravite e Antonio Puro.
La conferenza si apre con l’intervento del Responsabile di Progetto Francesco Scialò: “Questo progetto rientra in un altro molto più ampio che è quello del Laboratorio dello Stretto che, grazie ai finanziamenti della Regione Calabria, ha permesso l’attivazione di laboratori, workshop, seminari, molto interessanti, indispensabili per il raggiungimento del nostro obiettivo principale: una formazione incisiva per gli studenti ed ex studenti dell’Accademia di Belle Arti… Siamo fortemente convinti che i ragazzi debbano formarsi nella loro terra senza dover andare via.”
Subito dopo è intervenuto il prof. Marcello Francolini: “From the street to the walls suggerisce l’idea di trasferimento da una dimensione urbana ad una bidimensionale. La street art diventa una delle pratiche del contemporaneo, approcciandosi anche alle gallerie. In questa occasione gli studenti hanno l’opportunità di usare strumenti utili a creare delle immagini sintetizzate che mettono in mostra una pluralità di contenuti. Il ruolo dell’Accademia infatti non si riduce all’essere solo da tramite tra gli studenti ed il mondo del lavoro, bensì aiuta a far emergere la propria personalità. Il Por mette in contatto degli artisti di fama internazionale con i nostri ragazzi e questo è molto importante. Siamo in un mondo condizionato dal brand dove tutto si trasforma in immagine, gli street artist invece decidono di muoversi attraverso dinamiche astratte o forme geometriche rappresentando una vera innovazione; anche per questo hanno molto successo”
Spiegano infine gli StenLex: “Questa è la prima fase del lavoro in cui si stanno dipingendo con tempera bianca le tavole di multistrato creando così i fondi per gli stencil. Seguirà la fase di progettazione dell’opera in cui ognuno realizzerà un disegno in grafica che verrà stampato in bianco e nero su un foglio della stessa dimensione dei pannelli. Nelle giornate successive si incollerà una carta comune da 90 grammi da plotter con colla da parati sul supporto. Dopo il ritaglio delle parti nere della grafica realizzata si andrà a creare una matrice che costituirà l’opera stessa. In seguito alla pittura della matrice si procederà alla distruzione della stessa rendendo lo stencil poster che si va a creare un’opera non più riproducibile, bensì unica. È una tecnica versatile che utilizziamo per la creazione delle grandi opere in strada su vaste superfici, si può quindi usare sia indoor che outdoor.”
A seguire alcune info biografiche sui relatori:
Esperti – StenLex
Realizzano il primo stencil in strada a Roma nel 2001. Da allora, i loro lavori sono diventati, parte integrante del paesaggio urbano di grandi città come Roma, Parigi, Madrid, New York, Atlanta, Baltimore, Austin. Città del Messico e Shangai. Dieci anni fa, in Italia, la tecnica dello stencil era poco conosciuta ed utilizzata in strada, per questo motivo Sten Lex sono stati considerati nell’ambito della Street Art, tra i primi “stencil Graffiti Artist” in Italia. Il duo è noto in ambito internazionale per aver sviluppato, a partire dal 2002, la tecnica della mezzatinta nello stencil. La tecnica, da loro chiamata, Hole School, consiste nel ritagliare un’immagine composta di punti o linee ma la particolarità è il risultato finale: un ritratto realistico ad uno sguardo lontano, astratto se visto da vicino. La loro ricerca artistica s’ispira all’incisione classica fino alle tecniche di stampa contemporanee. I soggetti delle loro opere sono personaggi anonimi, da loro stessi fotografati o riscoperti in vecchi archivi fotografici, dipinti a stencil in bianco e nero e frutto di una ricerca sul volto occidentale dagli anni ’60 fino ad oggi. A partire dal 2009, Sten Lex realizzano stencil ritagliati sulla carta ed incollati sui muri. Lo stencil ed il poster sono tecniche molto utilizzate in Street Art e il duo, dopo aver sperimentato entrambe, crea un nuovo stile: lo Stencil Poster. Nel 2008 e nel 2010 hanno partecipato al Nuart Festival con esponenti internazionali della Street Art come: Blek le Rat, Nick Walker, Dolk, D-Face, Chris Stain, Blu, Erica il Cane, Vhils, Roa, ed altri. A partire dal 2010 realizzano una serie di ritratti di persone anonime su facciate di palazzi, come a Stavanger, Koge, Baltimora, Altlanta, Poznan e Katowice. Nel 2012 realizzano una facciata esterna del Museo Macro di Roma e nello stesso anno espongono i loro lavori nella galleria Magda Danysz di Parigi. Nel 2014 il loro interessa converge verso la geometrizzazione delle forme esponendo in occasione di mostre collettive in importanti musei di arte contemporanea come il Maco di Oaxaca in Messico, la Caixa Cultural di San Paolo in Brasile e il Cafa Museum in Beijing. Nel maggio del 2019 partecipano al Palma Festival a Caen e realizzano l’opera dal titolo “Screen” mentre a settembre è il comune di Rennes ad ospitarli, in occasione della Biennale di Arte Urbana. Nel 2020 Sten Lex inaugurano la mostra “Rinascita” alla Galleria d’Arte Moderna di Roma dipingendo anche una serie di opere nel chiostro. All’inizio del 2021 dipingono il portone del Teatro di Tor Bella Monaca e a marzo dello stesso anno vincono il bando della Regione Lazio ad Antrodoco dove realizzano un’opera su un edificio all’ingresso del paese.
Curatore – Marcello Francolini
Nato a Firenze nel 1984, è critico d’arte e curatore indipendente. Laurea in Storia e Critica dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno, o come ama definirsi “ultimo laureando del Prof. Angelo Trimarco”.
Attualmente, insegna Storia dell’arte Contemporanea, nel Corso di Pittura e Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Ha curato la mostra Bruno Munari, I Colori della Luce, insieme a Miroslava Hajek, con il patrocinio della Regione Campania, Scabec e Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Museo MADRE, organizzata presso la Fondazione Plart di Napoli. Per lo stesso Plart, è stato consulente scientifico per l’organizzazione di diversi eventi d’arte fino al 2019, tra cui un progetto per una nuova collezione d’opere d’arte della Fondazione Banco di Napoli. Nell’attività curatoriale predilige un approccio costruttivo e progettuale, coinvolgendo gli artisti di volta in volta chiamati, a misurarsi con problematiche relative all’attuale. È il caso del progetto di residenza Dispositio ex Clausione Linearum, organizzato presso il MUDIMA Museo Diocesano di Salerno, che ha portato tre artisti a realizzare un Trittico della Società della Stanchezza, entrato poi nella collezione permanente del Museo (2018). Curatore del Progetto Primo Mercato (2017) presso la Galleria Spazio Nea di Napoli, segnalato anche sul “Il Manifesto” e “La Repubblica”. Ha collaborato con Francesca Barbi Marinetti presso la D.D’arte s.r.l. di Roma come organizzatore di eventi e come promotore culturale de Futurismo. Ha curato il progetto Linea di Contorno esponendo oltre ad una sezione di artisti emergenti, la collezione Fabio e Leo Cei di Outsider Art, a Salerno nel 2016. È presente con Progetti di curatela presso Setup Contemporary Fair di Bologna, per l’edizione 2017 (Leonarda Cianciulli-La saponificatrice di Correggio) e l’edizione 2016 (Dis-Orientarsi). Ideatore del programma radiofonico Cattivi Maestri presso l’Unisound dell’Università degli Studi di Salerno nel 2015; In Albania, a Tirana, ha curato la mostra CorpoeCorpi (2015); Sempre in Albania, ha tenuto due Seminari sul Futurismo e sull’intellettuale di tipo nuovo con l’Istituto Italiano di Cultura (2013), segnalato sul Corriere della Sera. Collabora attivamente per la rivista d’arte Exibart. Suoi contributi sono presenti anche in altre riviste come, Flash Art, Juliet Art e Biourbanismo.com. Ha curato diversi cataloghi d’arte per case editrici come Gangemi, Carlo Cambi Editori, Iemme Edizioni.
Tutte le informazioni inerenti al progetto sono reperibili sui canali ufficiali dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.