Acque Marino Costiere: Arpacal consegna alla Regione Calabria i risultati del progetto SIC-Carlit

Nel corso di una conferenza stampa, questa mattina nella sala verde della Cittadella regionale a Catanzaro, alla presenza dell’assessore alla Tutela dell’Ambiente dr. Sergio De Caprio e dei Sindaci dei comuni interessati dalle aree SIC (Siti di interesse comunitario marino, ndr), sono stati presentati i risultati del progetto SIC-Carlit che la Regione Calabria ha assegnato all’Arpacal, capofila con il suo Centro Regionale di Strategia Marina di una rete di enti di ricerca nazionali.

Con il progetto denominato “I Siti di Importanza Comunitaria (SIC) Marini della Calabria – Stato delle conoscenze e implicazioni nelle strategie di monitoraggio, gestione e conservazione. valutazione dello stato ecologico delle acque marino costiere della Calabria” la Regione Calabria ha, infatti, inteso sostenere progettualità volte a studiare, tutelare e valorizzare il patrimonio di biodiversità marina della Calabria, utilizzando tecniche innovative di acquisizione dei dati,  per contribuire alla riduzione e controllo delle pressioni umane che ne costituiscono una minaccia; il fine ultimo è quello di favorire un uso economico ed una fruizione sostenibili della risorsa mare a beneficio delle attuali e future generazioni. Il progetto “I Siti di Importanza Comunitaria (SIC) Marini della Calabria” è un programma di monitoraggio degli habitat e delle specie marine all’interno dei SIC, finanziato dalla Regione Calabria attraverso i fondi POR FESR-FSE 2014-2020 per la Tutela e la Valorizzazione del Patrimonio Ambientale e Culturale.

Lungo le coste calabresi, che si estendono per circa 740 km, sono stati infatti istituiti 14 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) marini e 5 Siti SIC Costieri. La loro distribuzione è pressoché continua e interessa tutti i tratti costieri lungo le cinque province calabresi. La presenza dei S.I.C. marini in Calabria coincide largamente con la distribuzione delle praterie di Posidonia oceanica.

Con l’aumento recente di attività antropiche che insistono lungo la costa diventa urgente l’utilizzo di metodi rigorosi per quantificare la vulnerabilità degli habitat, in modo da sviluppare piani di gestione efficaci e avviare studi di impatto e di mitigazione impostati correttamente. Ecco che sulla base di tali premesse, la Regione Calabria – Assessorato all’Ambiente – ha finanziato la proposta progettuale redatta dall’Arpacal attraverso il suo CRSM (Centro Regionale Strategia Marina), diretto dal dr. Emilio Cellini, demandandone il raggiungimento degli obiettivi tecnici fissati dalle norme di settore. Il CRSM ha coordinato a tal fine una rete di enti di ricerca (l’ISPRA, il CNR IGAG e l’Università della Calabria con i Dipartimenti DIMEG e DIBEST ) tutti concentrati sul medesimo obiettivo di progetto.

Nel corso della presentazione dei risultati di progetto – alla presenza anche del direttore generale Arpacal, dott. Domenico Pappaterra, e di una delegazione di tecnici dell’agenzia ambientale calabrese – è stata presentata anche “Claudia”, l’innovativa stella marina digitale rossa, strumento di divulgazione della conoscenza ambientale che sarà diffuso partendo dai Comuni che ospitano i SIC in Calabria.

Occorre ricordare, infine, che tra i risultati di progetto, l’Arpacal ha realizzato un sito web dedicato , raggiungibile attraverso il sito web istituzionale dell’Arpacal (www.arpacal.it) o direttamente al suo indirizzo specifico (sic.arpacal.it) , in cui sono è stato messo a disposizione del pubblico il materiale scientifico e divulgativo prodotto nel corso del progetto.

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