Kenya. I vaccini anti-covid diventano questione di “indipendenza”

Appello del Presidente Kenyatta rispetto ai donatori stranieri

(DIRE) Roma, 30 giu. – Il Kenya vuole rafforzare le sue capacità di produrre vaccini contro il Covid-19 in loco “riducendo la dipendenza” dai donatori internazionali. E’ quanto emerge dalle ultime dichiarazioni pubbliche del presidente Uhuru Kenyatta, che nel fine-settimana ha espresso l’intenzione del suo governo di riuscire a vaccinare “dieci milioni di persone adulte entro la fine del 2022 e circa 16 milioni” entro l’anno successivo.
Le parole del capo di Stato arrivano mentre il Paese si trova ad affrontare un aumento dei contagi determinato probabilmente dalla diffusione della variante cosiddetta delta del virus, individuata per la prima volta in India, ma anche dalla ridotta percentuale di cittadini vaccinati. A oggi su 47 milioni di keniani, solo un milione ha ricevuto almeno una dose del siero, mentre sono solo 300mila gli abitanti che hanno completato il ciclo di immunizzazione.
Kenyatta ha affermato che il governo intende istituire  un centro di “riempimento e completamento” delle dosi di vaccino contro il Covid-19 per incrementare e velocizzare la fase finale della produzione dei sieri.
“E’ chiaro – ha detto il presidente, che non ha fornito ulteriori dettagli – che non possiamo più dipendere esclusivamente dai nostri partner stranieri a dai loro sistemi per risolvere la crisi sanitaria”.
Nei giorni scorsi Kenyatta aveva reso noto in un discorso televisivo di aver dato disposizione per la creazione di un centro di produzione di vaccini nel Paese, non solo contro il Covid-19.
La Banca mondiale ha intanto approvato un piano da 14 miliardi di scellini keniani, circa 109 milioni di euro, per sostenere le politiche di contrasto alla pandemia del governo.
(Dire) 14:57 30-06-21

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