09:51 – La continua mutazione del clima terrestre registrata a partire dalla fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo fino ad oggi è definita riscaldamento globale. Esso è generalmente caratterizzato dall’aumento della temperatura media globale e da fenomeni atmosferici a esso associati. L’Accordo di Parigi ha fissato una soglia massima delle temperature, oltre la quale l’impatto sui sistemi umani sarà irreversibile. “Se si raggiungeranno i +2 gradi centigradi anziché +1,5, circa 420 milioni di persone in più sulla Terra dovranno affrontare “ondate di caldo estremo” e fino a 80 milioni di persone in più nel mondo potrebbero essere minacciate dalla fame“, scrive ANSA. A lanciare l’allarme è il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) dell’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu). Gli effetti di tale situazione, alcuni dei quali già in atto, potrebbero essere “Carenza d’acqua, esodo, malnutrizione, estinzione delle specie“. Il risultato sarà l’inevitabile trasformazione della vita sulla Terra per com’è adesso. “Qualunque sia il tasso di riduzione delle emissioni di gas serra, gli impatti devastanti del riscaldamento globale sulla natura e sull’umanità che da esso dipende accelereranno – assicura la bozza di rapporto – e diventeranno dolorosamente palpabili ben prima del 2050“. L’umanità non riuscirà ad adattarsi ai nuovi climi, mentre la natura si evolverà in nuove specie ed ecosistemi. “Il rapporto di valutazione completo da 4.000 pagine, molto più allarmistico del precedente del 2014, mira a indirizzare le prossime decisioni politiche. Sebbene le sue principali conclusioni non cambieranno, non sarà pubblicato ufficialmente fino a febbraio 2022, dopo la sua approvazione per consenso da parte dei 195 stati membri“. (cit. ANSA)
SM