È allarme credito per le Mid Cap, le imprese non qualificabili come PMI e con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 499. Una definizione nella quale rientrano le cosiddette ‘multinazionali tascabili’, le imprese che rappresentano il meglio della produzione Made in Italy nel mondo. E che ora, a causa delle nuove regole introdotte dal Dl Sostegni Bis, vedranno notevolmente limitate le proprie possibilità di accedere ai finanziamenti garantiti, in particolare alle linee a breve termine, dai fidi agli anticipi di liquidità, che sostengono l’attività quotidiana.
Il Sostegni Bis, infatti, taglia fuori le Mid Cap dal Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, stabilendo che possano accedere solo alla Garanzia Italia di Sace. Purtroppo, però, quest’ultima – al contrario del Fondo Centrale – limita la propria operatività al medio termine e solo per operazioni di mutui chirografari: rimangono escluse dalla possibilità di garanzia, dunque, tutte le operazioni di breve termine. Per rinnovarle, non potendo contare sulla Garanzia Italia di Sace, dovranno offrire nuove garanzie, pena il rientro dell’affidamento.
Un ampio accesso al credito è stato fondamentale per sostenere le imprese nella fase più dura della crisi innescata dalla pandemia, ma è altrettanto necessario in questa fase di ripartenza. Per questo, Confesercenti chiede al Governo di tornare indietro sull’esclusione delle Mid Cap dall’accesso al Fondo Centrale di Garanzia per le PMI: è una limitazione che rischia di privare queste imprese di liquidità proprio nel momento in cui è più necessaria per il rilancio dell’attività.