E’ trascorso qualche giorno dalla scomparsa di don Pino Sorbara, e, per chi ha avuto l’onore di conoscerlo, incamerare la sua perdita non è facile, così come non lo è per la comunità ecclesiastica e per quella reggina, che in lui ha sempre avuto un concreto e amorevole punto di riferimento. Non sarà facile soprattutto per quella parte di cittadinanza più afflitta dalle difficoltà della povertà e della sofferenza, cui si era voluto dedicare con abnegazione e grande spirito di servizio. Un cammino che ha compiuto con continuità anche di fronte alle sue precarie condizioni di salute, non sottraendosi mai alle cure da destinare ai più bisognosi e agli ultimi.
Un esempio per noi tutti, una testimonianza concreta di come l’attenzione a chi vive di fragilità e nelle fragilità debba essere il pilastro portante delle nostre azioni di cittadini e rappresentanti istituzionali. Aver potuto apprezzare da vicino il suo operato, resta dunque un bagaglio spirituale da custodire preziosamente e da cui attingere il più possibile per cercare di assolvere al massimo delle nostre possibilità il ruolo che ognuno ricopre all’interno dell’assetto sociale.
Tilde Minasi
Consigliere regionale