Clima: sos spesa, addio a 1 frutto su 2 sugli scaffali

Quest’anno è sparito dagli scaffali quasi un frutto su due a causa del clima pazzo con gelate primaverili che hanno praticamente dimezzato i raccolti nazionali con cali che vanno dal 30% per le ciliegie al 40% per le pesche e nettarine fino 50% per le albicocche, rispetto ad una annata normale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che evidenzia gli effetti sulla spesa degli italiani dei cambiamenti climatici in un mercato peraltro caratterizzato dall’aumento della domanda di cibi salutistici sotto la spinta dell’emergenza Covid.

Sono gli effetti del moltiplicarsi degli eventi estremi – spiega la Coldiretti – in un anno segnato da temperature con picchi durante l’inverno anche ai 28 gradi che hanno risvegliato precocemente le piante in fase di riposo, rendendole più sensibili alle gelate primaverili. Il risultato è che in Italia la produzione nazionale complessiva di ciliegie è scesa attorno agli 80 milioni di chili ma la Coldiretti stima anche un raccolto di pesche e nettarine di circa 722 milioni di chili mentre per le albicocche la produzione è crollata a 154 milioni di chili. La produzione italiana di frutta estiva – sottolinea la Coldiretti – è stata dunque duramente compromessa  con danni stimati complessivamente vicino al miliardo di euro.

La situazione è difficile in tutta l’Unione colpita dalle anomalie del clima con cali che raggiungono il 35% per le albicocche mentre per le pesche e nettarine si stima il raccolto piu’ basso degli ultimi 30 anni, nei principali paesi produttori, con una produzione inferiore di quasi il 20% a quella già molto bassa dello scorso anno

La Coldiretti chiede interventi urgenti nazionali e comunitari di sostegno alle imprese agricole che hanno perso un intero anno di lavoro. In questo contesto è importante l’appello alla Commissione europea sottoscritto da Italia, Francia e Grecia per mettere in campo idonee misure di aiuto urgenti e transitorie per sostenere le imprese danneggiate, conformemente a quanto consentito dall’articolo 221 del regolamento sulla Organizzazione unica di mercato. Occorre anche di rafforzare i controlli alle importazioni per evitare che prodotti stranieri diventino magicamente italiani e sostenere il consumo di frutta italiana ma anche evitare il rischio di speculazioni con bassi prezzi pagati ai produttori che moltiplicano alla vendita sugli scaffali.

Per non cadere nell’inganno dei prodotti importati spacciati per Made in Italy è importante verificare sempre l’origine nazionale in etichetta che – continua la Coldiretti – è obbligatoria per la frutta e verdura sui banchi dei mercati e sugli scaffali dei supermercati.

Il crollo della produzione è destinato ad avere effetti sui consumi. In queste condizioni per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni il consiglio della Coldiretti è quello di verificare la provenienza italiana, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali.

Si tratta di un alimento che non deve infatti mancare nell’alimentazione dell’estate durante la quale occorre consumare acqua e cibi rinfrescanti come frutta e verdura di stagione, ricche di potassio, calcio e ferro, indispensabili per rinvigorire l’organismo e reintegrare acqua e sali minerali persi con l’eccessiva sudorazione. Secondo i dati rilasciati dall’Osservatorio di Mercato di Cso Italy su rilevazioni GFK, nel corso del 2020 il totale di ortofrutta consumata dagli italiani ha di poco superato i 6 milioni di tonnellate, pari a 233 kg a famiglia, sostanzialmente in linea con l’anno precedente a conferma la svolta salutistica determinata dalla crescente attenzione al benessere a tavola anche sotto la spinta dell’emergenza Covid.

A tenere alti i consumi – conclude la Coldiretti – è anche la rivoluzione in atto sulle tavole degli italiani dove l’affermarsi di smoothies, frullati e centrifugati consumati alla disponibilità di tecnologie casalinghe low cost, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli.

comunicato stampa – fonte: https://www.coldiretti.it/ambiente-e-sviluppo-sostenibile/clima-sos-spesa-addio-a-1-frutto-su-2-sugli-scaffali

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