Kenya. Scommessa sul latte di cammella, a Isiolo salva l’ambiente

Bessone (LVIA): Poco valorizzato, offre opportunità reddito donne

(DIRE) Roma, 27 Mag. – “Abbiamo sempre avuto problemi per trasportare il latte di cammella, in assenza dei contenitori adatti per conservarlo, o per trovare i mercati dove venderlo. Ma grazie a Lvia disponiamo finalmente di tutto il necessario”. Così racconta Halima Godana, a capo della cooperativa Walqabana – “camminare insieme” in lingua kiborana – in un video realizzato dall’associazione di cooperazione e solidarietà internazionale Lvia per rilanciare la raccolta fondi del progetto Isiolo Solar Milky Way, nel nord del Kenya.
All’agenzia Dire Andrea Bessone, il referente Paese dell’ong, spiega: “Il progetto riguarda la contea di Isiolo, un’area pastorale e arida dove gli uomini generalmente sono pastori nomadi che si occupano degli animali mentre alle donne spetta la trasformazione dei prodotti, sia per il consumo familiare che per venderlo o scambiarlo col resto delle comunità vicine, sia fresco che affumicato. E’ un prodotto che piace molto ma difficilmente raggiunge i mercati, sebbene Nairobi disti appena sei ore di macchina. Da qui il nostro intervento”.
Il primo passo, continua Bessone, è stato la creazione della cooperativa nei tre villaggi di Kulamawe, Boji e Kinna “con l’idea di far progredire queste donne”. In 56 hanno aderito a Walqabana. Dopodiché, sottolinea il referente Paese, “abbiamo acquistato i macchinari per la raccolta del latte, il trasporto in sicurezza verso la latteria dove viene pastorizzato e infine la vendita attraverso camion adatti al trasporto”.
Il latte di cammella è una bevanda tipica in diversi Paesi africani e viene consumato anche affumicato o sotto forma di formaggio e altri prodotti. La Fao ne ha celebrato le proprietà nutritive in occasione della Giornata internazionale del latte, che si celebra l’1 giugno. Ecco perché al progetto di Lvia sono arrivate donazioni anche dalla Regione Emilia-Romagna, dall’agenzia per la cooperazione allo sviluppo britannica e dalla Climate Development Foundation.
“Abbiamo potuto acquistare macchinari alimentati dall’energia solare” continua Bessone, “fondamentali in un’area che non è servita dalla rete elettrica nazionale”.
L’intervento agirebbe su un doppio livello. “Questa regione, come molte altre in Africa, soffre dei cambiamenti climatici” dice Bessone: “A periodi di forte siccità si alternano abbondanti piogge e inondazioni. Il terreno arido non è in grado di assorbire l’acqua e così l’emergenza diventa ciclica e perenne.
Inoltre come altre aree dell’Africa orientale, anche Isiolo è stata raggiunta dalle locuste che hanno distrutto molti pascoli”.
All’aspetto ambientale si aggiunge la creazione di reddito per le famiglie e soprattutto per le donne. “Qui sono categoria a rischio” sottolinea Bessone: “Si occupano della casa, dei figli e svolgono attività per mandare avanti la famiglia mentre gli sono lontani per la transumanza. Il reddito medio è estremamente basso, quindi dar loro la possibilità di ricavare di più dal latte che trasformano ha un impatto notevole sulla loro vita”.
Ora Lvia ha lanciato una raccolta fondi per acquistare macchinari aggiuntivi e aumentare la produzione. Ancora Bessone: “Ragioniamo anche sull’ipotesi di produrre caramelle a base di latte di cammella”.
(Alf/Dire) 12:20 27-05-21

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