(DIRE) Roma, 29 Apr. – Alla fine di marzo 2021, i contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 21,5% dei dipendenti, circa 2,7 milioni di persone e un monte retributivo pari al 22,3% del totale. Lo riferisce l’Istat. Nel corso del primo trimestre 2021 sono stati recepiti 8 contratti: ceramiche, trasporti marittimi, telecomunicazioni, editoria giornali, lavanderia industriale, conciarie, grafiche editoriali e servizi portuali. I contratti che a fine marzo 2021 sono in attesa di rinnovo ammmontano a 43 e interessano circa 9,7 milioni di dipendenti – il 78,5% del totale – con un monte retributivo pari al 77,7%, si tratta di 300 mila lavoratori in meno rispetto al dato di fine dicembre. A marzo 2021, il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto, rispetto a marzo 2020, e’ aumentato sia per i lavoratori con il contratto scaduto (da 13,9 a 22,6 mesi) sia per il totale dei dipendenti (da 11,2 a 17,7 mesi). Nel primo trimestre del 2021 si registrano importanti segnali di ripresa dell’attivita’ contrattuale, con otto contratti ratificati nell’arco dei tre mesi. È stata inoltre siglata l’ipotesi di accordo per i dipendenti dell’industria metalmeccanica – la cui riserva e’ stata appena sciolta – che da sempre ha assunto un ruolo di guida nella stagione dei rinnovi contrattuali. Da gennaio 2021, e’ il commento dell’Istat, “riprende a diminuire con continuita’, seppur lentamente, la quota dei dipendenti con contratto scaduto. La dinamica salariale rimane comunque molto contenuta, a causa dell’elevato numero di contratti in attesa di rinnovo e del fatto che molti degli incrementi, negli accordi di rinnovo, sono previsti a partire dal prossimo anno”. (Lum/ Dire) 11:16 29-04-21