Il dovere morale da Kant ai nostri giorni
Viviamo tempi difficili perché il pensiero unico uniforma le menti e governa con la paura. Dobbiamo resistere di fronte a questo subdolo tentativo di azzerare la razionalità critica. Tra non molto usciremo dalla caverna di Platone, dove le percezioni hanno stordito gli italiani, proiettando una realtà drammaticamente variopinta, imprigionando il Paese in un recinto di incognite laceranti. L’ ennesima ostentazione di potere d’azione, in una situazione di sostanziale impotenza? Nella misura in cui ‘politica’ significa pur sempre creare la possibilità di agire politicamente, il virus spinge all’anti-politica. Ci troviamo in una situazione nuova e complessa, una situazione di crisi in cui le azioni di pochi possono influenzare profondamente le vite di molti. In questo momento di preoccupazione e tensione siamo più che mai chiamati ad essere responsabili e a mettere in secondo piano interessi personali di poco conto, a favore di una visione d’insieme che tenga in considerazione il bene comune, per il quale noi profani vaghiamo aggrappati a una mascherina di dubbia provenienza che non regge più la maschera che siamo costretti a indossare.
È dunque la morale umanitaria, nella attuale situazione, una situazione senza sovranità, ad assumere la posizione del ‘sovrano’? Questo non coincide con le diffuse percezioni sulla presente situazione politica.
Cosa si intende per moralità? Si ha moralità quando l’azione è compiuta per il dovere. La dimensione etica- morale investe la dimensione interiore dell’uomo, determinando non solo l’azione esterna, ma anche la volontà interiore,che presiede al comportamento. Si tratterebbe, in particolare, di libertà interna cui ciascuno può liberamente decidere di aderire o meno. Affermare il dovere morale senza presupporre la libertà di attuarlo sarebbe, infatti, assurdo e contraddittorio: la libertà si configurerebbe, cioè, un postulato della volontà morale.
La moralità denota, in altri termini, una condizione ed una possibilità di autonomia: essa ha le sue premesse nella ragione. In questa bolgia di precarietà il governo nazionale ha scelto di affrontare il tornante che dovrebbe immetterci nella progressiva “normalità”. Un azzardo forse un po’ troppo incosciente? Alla base di un sistema morale, comunque, vi è la sensibilità e l’attenzione verso gli altri. Ecco che la legge morale diventa un “imperativo” universale. Bisogna agire secondo etica, soprattutto se prendiamo in considerazione la sua origine kantiana, poiché la vita ha una “dignità” che non ha prezzo. Non è così per l’economia. Per l’economia, anche le vite umane hanno un prezzo. Ed è quello che oggi sta succedendo. Dal 26 Aprile l’Italia uscirà dalla caverna, vagando nel labirinto delle incertezze. Resta pur sempre una sfida, la più ardua, una mossa di responsabilità morale che mette da parte i dati scientifici con il rischio di inciampare in delle possibili varianti “estive”.
prof. Raffaella Solano