Reggio Calabria: utilizzo a fini sociali di un immobile confiscato di proprietà del comune

L’VIII Commissione pari opportunità,  pace, diritti umani, relazioni internazionali e immigrazione del comune di Reggio Calabria, ha audito l’assessore alla pianificazione territoriale e urbana Mariangela Cama, in merito all’utilizzo a fini sociali di un immobile confiscato di proprietà del comune grazie a un protocollo con la Procura. “Potrebbe essere un’occasione importante – spiega Lucia Anita Nucera – per utilizzare un immobile non solo ampio ma anche dotato di strumentazioni e ambiti di lavoro per fini sociali, in particolare modo per l’inserimento lavorativo dei detenuti e per le fasce deboli. Nella precedente seduta, abbiamo parlato proprio della necessità di ripristinare i percorsi di inserimento lavorativo stipulati con un apposito protocollo da me firmato quando ero assessore, per le persone che hanno pagato il loro debito con la giustizia. Nell’occasione il consigliere metropolitano delegato alla formazione Giuseppe Marino,  ha dato massima disponibilità e ha  chiesto l’avvio di un tavolo tecnico che coinvolga tutte le parti. La nostra proposta – afferma la presidente Nucera – come Commissione, è di fare presente al governo, attraverso i rappresentanti istituzionali,  di tenere presente i detenuti nelle prossime misure per l’inserimento lavorativo che saranno previste”. A spiegare l’iter procedurale ed a fare il punto della situazione è stata l’assessore Cama: “Sono state adempiute tutte le attività inerenti tra cui anche la quantificazione per demolire il manufatto. Tutto l’iter è stato seguito dalla Procura compreso la nomina del CTU che ha effettuato la ricognizione dell’immobile che ha una consistenza importante in termini di superficie, ma anche riguardo le attrezzature di cui è dotato. L’aria è sottoposta a dei vincoli particolari, quindi affinché nell’utilizzo dell’immobile non ci siano delle difficoltà per l’amministrazione, e che il programma sia coerente dal punto di vista paesaggistico e ambientale, al fine di evitare la demolizione, si è demandato all’ufficio urbanistica di verificare la fattibilità per il superamento dei vincoli. Quindi, da qui a poco saremo nella possibilità’ di sottoporre, laddove superiamo queste criticità, al consiglio comunale la dichiarazione di pubblico interesse dell’opera. La volontà dell’ente è stata sempre quella di, in attuazione ai principi di integrazione, partecipazione e solidarietà, andare ad utilizzare l’immobile, anche se il progetto di utilizzo non è stato ancora realizzato in quanto successivo all’approvazione in consiglio comunale, sicuramente l’indirizzo dell’amministrazione è stato quello di utilizzarlo a fini sociali. L’immobile rientra in quella casistica di un manufatto che per sue caratteristiche piuttosto che essere demolito, potrebbe essere di utilizzo pubblico per l’amministrazione”. Subito dopo, il garante per i detenuti del comune Giovanna Russo, ha chiesto delucidazioni in merito al Mandela’s Office e al rispetto del protocollo d’intesa stipulato tra il comune e il ministero della giustizia per avviare interventi di  giustizia riparativa. Sulle difficoltà dell’attuazione del protocollo del Mandela’s Office, la   dott.ssa Marciano’ per conto dell’assessore Delfino ha risposto che le azioni dovrebbero coinvolgere tutta l’area metropolitana e che l’assessore ha chiesto la stipula di un nuovo protocollo che comprenda la Città Metropolitana affinché tutti possano beneficiare dei servizi. Tuttavia, ribadisce Lucia Anita Nucera: “È  necessario evidenziare l’urgenza del bisogno del servizio che potrebbe consentire l’inserimento lavorativo di detenuti che hanno scontato la pena e devono avere una possibilità di riscatto, senza la quale il rischio di tornare a delinquere è alto”.

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