Reggio Calabria, Scopelliti: “Un piano strategico per il turismo, Reggio deve essere ambiziosa”

«Bisogna essere ambiziosi e gettare le basi per il futuro senza porsi dei limiti. Siamo nelle condizioni per poterlo fare». Questo il commento dell’assessore a Cultura, Turismo, legalità e scuola, Rosanna Scopelliti, rispetto all’ipotesi che Reggio possa ospitare i Giochi del Mediterraneo 2030, una possibilità che «deve essere stimolo per l’amministrazione per realizzare obiettivi ambiziosi all’altezza delle prospettive della nostra città».

«Sono molto favorevole – ha aggiunto – ragionando nell’ottica di un turismo sportivo verso cui la nostra città può e deve guardare. Insieme al sindaco Giuseppe Falcomatà, all’assessore al ramo Giuggi Palmenta, anche in questo campo vogliamo gettare le basi per un turismo che promuova il territorio, passando anche attraverso le eccellenze del mondo dello sport».

In una nota stampa, la delegata di giunta parla degli sforzi che l’amministrazione sta compiendo nel recupero della propria identità nel rapporto col mare e sulle opportunità che, da questo impegno, possono nascere: «Reggio è area metropolitana ed area dello Stretto. Iniziamo a guardare ai nostri dirimpettai siciliani in una visione di partnership sinergica  per la promozione del territorio. C’è quello che si potrebbe chiamare il “Quadrilatero della bellezza” che contempla la nostra costa da Bagnara, Scilla, Roccella abbracciando quella siciliana da Taormina fino a Milazzo: è un percorso di bellezza di cui naturalmente facciamo parte e a cui a livello turistico dobbiamo puntare guardando allo Stretto e oltre lo Stretto.

Lo Stretto di Messina è la nostra porta sul Mediterraneo, è ciò che rende unica è strategica la nostra posizione. Ragioniamo in ottica di creare un ponte culturale e continuiamo a creare le sinergie utili per rendere attrattivo un territorio che ha tutte le carte in regola per rilanciarsi come cuore del Mediterraneo».

L’assessore Scopelliti ha, quindi, espresso «la necessità che venga individuato un brand capace di renderci immediatamente riconoscibili ed identificabili in una prospettiva internazionale». «A tal proposito – ha spiegato – vorrei promuovere un concorso d’idee per mettere in rete gli operatori di settore, l’Accademia e l’Istituto d’Arte, le associazioni così da poter pensare a un idea condivisa su cui tutti ci ritroviamo. Credo ci siano delle peculiarità territoriali, a livello artistico e culturale sulle quali puntare, radici ed identità fondamentali per raccontare e riscattare la nostra terra dagli stereotipi».

«Con il sindaco Falcomatà – ha continuato – stiamo pensando all’elaborazione di un Piano strategico per il Turismo, una progettazione strutturale, innovativa che ritengo indispensabile affinché la città possa cambiare passo in una prospettiva in cui, grazie anche ai finanziamenti che arriveranno, il turismo e la cultura possano avere la possibilità di rimettersi in carreggiata dopo la crisi innescata dal Coronavirus. Avere un Piano strategico del turismo vorrebbe dire fissare degli obiettivi e coinvolgere tutti gli stakeholder in un contenitore di idee e programmazione capace di dare grande concretezza a quella definizione  “città a vocazione turistica” che spesso è rimasta vuota».

Così, il turismo immaginato dalla delegata comunale non è solo quello che si sviluppa sull’asse mare-monti, ma «un concentrato di possibilità che vanno dal profilo religioso, a quello culturale, fino al turismo congressuale e sportivo». «Abbiamo ad esempio la Colonna di San Paolo costudita al Duomo – ha affermato Rosanna Scopelliti – il Museo diocesano, la via del Liberty, il Castello Aragonese, il Monastero della Visitazione, circuiti unici di trekking urbano, un panorama che si apre sul mare e ci permette di guardare oltre. E guardare oltre significa avere consapevolezza di sé, l’elemento chiave che ci aiuta a raggiungere obbiettivi ambiziosi».

Un capitolo imprescindibile ed a parte è rappresentato dai Bronzi di Riace: «Un anno e mezzo ci divide dalla grandissima ricorrenza che è il 50esimo anniversario della scoperta dei due guerrieri. E’ un evento che dobbiamo costruire a carattere internazionale intorno al quale vogliamo realizzare un percorso di idee e progetti capaci di rilanciare l’immagine della città nel mondo».

In tutto questo, un ruolo essenziale lo svolgono ovviamente l’Università “Mediterranea”, l’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, l’Accademia delle Belle Arti ed il Parco Nazionale dell’Aspromonte, «autentiche eccellenze del nostro territorio con le quali si è avviato un fitto e proficuo lavoro di collaborazione perché, anche e soprattutto da loro, passa l’affermazione di Reggio in tutti i settori della società».

Lo stesso vale per la Scuola, considerata dall’assessore il nodo cruciale per la formazione e la costruzione dell’individuo inserito nella comunità: «La scuola non è solo apprendimento. E’ confronto, amicizia, contatti che restano tutta la vita. Non si può pensare, soprattutto per i più piccoli e per chi vive particolari situazioni di disagio, alla didattica a distanza. In questo periodo così difficile, abbiamo cercato, in tutti i modi, di garantire l’apprendimento in presenza per la fascia da 0 alla terza media. Con il sindaco Falcomatà ci siamo costantemente interrogati sul da farsi, ma ogni qualvolta si è stati costretti a chiudere gli istituti per sopraggiunti limiti imposti dall’emergenza sanitaria, è sempre stato un dolore. La scuola, una volta superata la fase tremenda del Covid, dovrà ritrovare la sua normalità, ritrovare i percorsi extracurriculari  per promuovere la formazione  attraverso laboratori culturali dove iniziare a crescere e formarsi».

«Un po’ come il progetto di “Save the children” sul quartiere di Arghillà –  ha aggiunto Rosanna Scopelliti – che prevede momenti di doposcuola, possibilità di abbellire le aule, che permette ai ragazzi di vivere le aule come luogo di impegno in tutto l’arco della giornata. Ecco perché creare continue sinergie con le istituzioni scolastiche, le associazioni, le parrocchie, il terzo settore e con chiunque abbia a cuore le sorti del territorio, è una pratica da promuovere e sostenere. Bisogna essere sempre al servizio dei più deboli perché sono loro i primi fruitori della nostra azione amministrativa. Il concetto espresso a più riprese dal sindaco Falcomatà e che sento di dover far mio in ogni momento della mia attività, è proprio quello che “nessuno deve rimanere indietro”».

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