L’VIII Commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali e immigrazione del comune di Reggio Calabria, ha audito l’avv. Giovanna Russo Garante dei detenuti dell’amministrazione comunale sulla situazione nelle carceri per la vaccinazione, ma anche sulle possibili azioni per favorire il reinserimento lavorativo. “In questo momento-afferma Lucia Anita Nucera presidente Commissione-la campagna vaccinazione nella nostra regione ha diverse difficoltà, tuttavia, è necessario che anche i detenuti siano al più presto vaccinati al fine di scongiurare focolai e tutelarne la salute. Da assessore, ho ascoltato tantissimi ex detenuti, padri di famiglia, che non riuscivano a trovare lavoro perché le aziende avevano difficoltà ad assumerli, temendo la chiusura. Per questo, è necessario l’inserimento di una norma che consenta a queste persone di poter avere un’altra possibilità “. La Garante Russo ha evidenziato le priorità e le azioni che si stanno portando avanti per tutelare i diritti dei detenuti: “La situazione covid-dice l’avvocato- è monitorata in maniera ferrea ed egregia nelle nostre carceri. Ovviamente, la pandemia ha portato ad una contrazione delle attività all’interno degli istituti penitenziari, ma è stato necessario al fine di scongiurare un danno maggiore e tutelare il diritto alla salute dei detenuti. La campagna vaccinazione in Calabria è un problema non irrilevante, e colpisce maggiormente le persone che noi garanti definiamo deboli e particolarmente vulnerabili. Per fortuna -prosegue la Garante- nei giorni scorsi il dott. Lucania si è coordinato con il commissario Scaffidi per l’avvio della programmazione tecnica per la vaccinazione dei detenuti che hanno dato il loro consenso e la procedura partirà a breve. Ci sono tante esigenze che riguardano i detenuti, tra queste la formazione per consentire un effettivo reinserimento lavorativo e quindi, la rimodulazione di tutto ciò che vogliamo portare avanti. Serve una formazione-spiega l’avv. Russo- che consenta di inserire i detenuti concretamente nel mondo del lavoro, una volta scontata la pena. È necessario un tavolo istituzionale per individuare i potenziali luoghi di inserimento lavorativo per gli uomini e per le donne. È importante anche riavviare il protocollo per l’impiego degli ex art. 21, prevedendo lo stanziamento di somme”. Per quanto riguarda gli interventi da attuare, la presidente Nucera evidenzia: “Questo protocollo è stato avviato quando ero assessore e i detenuti li abbiamo impiegati più volte anche nei beni confiscati, e c’è già un fondo. Inoltre, c’è anche un altro protocollo che avevo realizzato per l’avvio di corsi di sartoria e di cuoco in un bene confiscato, speriamo che entrambi siano portati avanti. Come spero ci sia anche il ripristino del Mandela’s office che potrebbe essere utilizzato per la messa in prova. Su queste priorità faremo un tavolo tecnico”. Il consigliere metropolitano Giuseppe Marino, delegato alla formazione ha dato la sua disponibilità per l’avvio di corsi che tengano conto delle novità del mondo del lavoro e della tradizione, anche per favorire l’inserimento e il recupero di giovani che intraprendono percorsi di devianza sociale. Il consigliere Saverio Pazzano ha posto l’accento sull’importanza della vaccinazione dei detenuti per tornare ad una vita relazionale, ed ha messo in evidenza le proposte portate avanti.