11:32 – Durante i lockdown dovuti alle disposizioni statali miranti il contenimento della Pandemia di Coronavirus, la nuova tecnologia messa in campo per evitare spostamenti dalle abitazioni ai luoghi di lavoro, ha permesso alle donne indiane di accedere al mondo del lavoro. Le aziende infatti, non avendo più scuse, sono state motivate ad aggiungere al loro organico molte più donne, anche mamme. “In India, le donne rappresentavano una bassa percentuale del 16,6% della forza lavoro alla fine del 2019 rispetto al resto del mondo“, scrive AL-JAZEERA. L’avvento delle teleconferenze e dello smartworking è stata una benedizione mista per le donne, in particolare per quelle indiane, ove resistono ancora oggi margini ampiamente definiti sui ruoli di genere. Le donne subiscono enormi pressioni sulla scelta tra carriera e famiglia, la prima, dopo molte sofferenze, viene purtroppo spesso abbandonata per potersi prendere cura dei figli. Con il passaggio allo smartworking, è stato registrato un aumento del 75% sul numero di donne lavoratrici rispetto all’inizio della pandemia. Sul resto del Pianeta la situazione del lavoro femminile non era certo delle migliori, infatti “in media le donne svolgono il 75% del lavoro di assistenza non retribuito totale nel mondo, compresi l’assistenza all’infanzia, la cura degli anziani, la cucina e le pulizie“, rappresentando così “il 54% della perdita complessiva di posti di lavoro“. La pandemia, nonostante il forte impatto avuto sull’economia globale e in particolar modo sul lavoro femminile, ha aperto nuove opportunità per le donne di accedere più agilmente al mondo del lavoro, grazie al possibile cambio di atteggiamento nei confronti delle possibilità femminili. (cit. AL-JAZEERA)
SM