di Fabrizio Pace – In poco più di due mesi dal suo insediamento ufficiale Joseph Robinette Biden Jr, meglio conosciuto come Joe Biden, ha fatto capire che l’aspetto tranquillo e rassicurante tenuto durante la fase della campagna elettorale era solo dovuto alla corsa alla Casa Bianca. Per chi lo ha seguito nell’arco della sua lunghissima carriera politica sicuramente le posizioni prese dal nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, non sono di certo una sorpresa.
La politica estera dello “Zio Sam” è cambiata molto poco dal suo predecessore, anzi si è fatta più arrogante, prova ne è l’ultima esternazione di Biden contro il Valdimir Putin. Una dichiarazione di guerra (fredda) come non la si sentiva da almeno 15 anni di diplomazia volta a smussare gli angoli troppi appuntiti che dividono ancora le due superpotenze. Ovvia la risposta di Mosca che ha ritirato il suo ambasciatore negli USA e normale il risentimento del governo russo per le offese pubbliche che il Presidente USA ha formulato, richiamando anche possibili prove a supporto. Definire killer qualcuno non è certo un complimento, soprattutto quando lo si indirizza, ad un altro capo di stato. Sembra più che altro una brutale provocazione di cattivo gusto, per la quale Putin si è già disimpegnato augurando “buona salute” al rivale.
Che l’età inizia fare brutti scherzi a nonno Joe!? Nemmeno il focoso Donald Trump era mai arrivato a tanto verso un corrispettivo. Ma la gran parte della stampa internazionale sdrammatizza sull’accaduto tentando di mitigare la gravità dei termini utilizzati nella vicenda. Biden si dovrebbe invece affrettare per dare al più presto, alla comunità internazionale, le prove di ingerenza politica nelle elezioni a Stelle e Strisce di Putin, se esistono….