I giovani chiedono libertà, mentre si scontrano Sall e Sonko
(DIRE) Roma, 15 Mar. – Rap di piazza e di lotta in Senegal. Le manifestazioni contro l’arresto del dirigente di opposizione Ousmane Sonko, con disordini, scontri con la polizia e vittime a Dakar e in altre città, hanno come colonna sonora le rime di artisti con coscienza civile e capaci di ottenere milioni di visualizzazioni su Youtube. Nei filmati, caricati su questa e altre piattaforme social, si vedono barricate, lacrimogeni e manifestanti che urlano la loro voglia di cambiamento. In sovraimpressione, clip dopo clip, compare l’hashtag #FreeSenegal. Accade ad esempio con Dip Doundou Guiss, che in wolof canta il dolore per i ragazzi uccisi dalla polizia e se la prende con Emmanuel Macron, presidente della Francia, ex potenza coloniale accusata di sostenere a Dakar il capo di Stato Macky Sall. Altri artisti di riferimento sono Didier Awadi o Hakill, che ha anticipato l’uscita di un nuovo singolo per denunciare malgoverno e corruzione mentre in piazza sparavano pallottole vere. I nuovi ribelli citano spesso Leopold Sedar Senghor, il poeta presidente dell’indipendenza cantore della “negritude”: e’ comunque loro la colonna sonora dello scontro tra Sall, al potere dal 2012, e Sonko, l’ultimo degli oppositori incriminati a Dakar dopo Karim Wade e Khalifa Sall.
L’accusa nei suoi confronti e’ di aver usato violenza nei confronti di una dipendente di un centro massaggi. Un complotto, giura Sonko, 46 anni, ex candidato presidente privato ora dell’immunità parlamentare e libero solo su cauzione. Anche lui, come i rapper, ha velleità anti-francesi. Il suo partito poi ha un nome che e’ una promessa, soprattutto in tempi di pandemia e crisi sociale: Patriotes du Senegal pour le Travail, l’Ethique et la Fraternite. (Vig/Dire) 09:15 15-03-21