“Non potete agire con impunità” (cit La Repubblica), è una delle frasi che Joe Biden ha detto riferendosi ai governanti dell’Iran. Il monito è in relazione all’attacco all’aeroporto di Ebril del 15 Febbraio dove rimasero feriti numerosi cittadini americani e perse la vita un contractor filippino oltre alle svariate intolleranze nella Zona Verde di Baghdad. Ed infatti sono stati ritenuti responsabili di questo genere di azioni su territorio iracheno i militanti legati alla Repubblica islamica. La vicenda è stata “risolta” dall’attuale amministrazione Biden con il bombardamento in Siria, dove lo “zio Sam” ha sganciato 7 bombe da 227 kg di esplosivo nella zona di confine con l’Iraq tra Al Qaem e Abu Kamal, dove vi sarebbero state (secondo l’intelligence americana) “basi utilizzate dalle milizie filo iraniane Kataib Hezbollah e Kataib Sayyid al-Shuhada, per far arrivare le armi da un paese all’altro” (cit La Stampa). E’ il primo bombardamento dell’era Biden (il bilancio pare sia 22 presunti miliziani uccisi) che manda un chiaro messaggio all’Iran, a soli 37 giorni dal suo insediamento ufficiale, con il quale gli USA fanno ben intendere che non scenderanno a patti riguardo il programma nucleare portato avanti da Teheran nonostante i veti dell’ONU.
FMP