25 Febbraio 2021 – “La paventata ipotesi di rinviare ulteriormente, addirittura a settembre o ad ottobre, le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria e del Presidente della Giunta, costituiscono una iattura non comune alle altre amministrazioni interessate alle consultazioni, i cui servizi si avvantaggiano di prorogatio, mentre per la Calabria significa rimanere in una emergenza entro l’emergenza, nei parametri di un lusso che non si può permettere”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, che nella scorsa legislatura ha ricoperto il ruolo di Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.
“L’attività legislativa del Consiglio è limitata ad atti indifferibili ed urgenti, le proposte legislative delle Commissioni non oltrepassano l’uscio della stanza dove vengono elaborate – spiega Marziale – per non parlare di uffici allo stato inesistenti, come il Corecom e il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Tutto in un territorio che avrebbe urgente necessità di una programmazione ordinaria per uscire da un’emergenza che precede il Covid e gli succederà a tinte sempre più fosche”.
Per il sociologo: “È chiaro ai più che il rinvio sarà ufficialmente dichiarato su scala nazionale per il contenimento della pandemia, ma la ragione di fondo è quella di non guastare il clima da “volemose bene” necessario a mantenere in piedi il Governo delle larghe intese. Ed è altrettanto vero che lasciare la Calabria in queste condizioni significa non tenerla in considerazione, come sempre”.