Io sottoscritto avvocati Antonio Saffioti e Umberto Abate, avuto riguardo al procedimento penale che ha visto indagata l’ing. Domenica Catalfamo, ritengono di dover precisare quanto segue. Com’è noto, il procedimento si è concluso con l’archiviazione disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari per insussistenza di tutte le ipotesi di reato originariamente ascritte all’Assessore, e ciò in accoglimento della richiesta di archiviazione avanzata dal P.M., dalla quale risulta evidente che pur dopo l’emissione dell’avviso di conclusione delle indagini, alla luce dell’interrogatorio richiesto dalla stessa – nel corso del quale è stato chiarito ogni aspetto della vicenda -, nonché della documentazione prodotta, l’Ufficio di Procura ha ritenuto che la posizione della nostra assistita mancasse degli elementi essenziali per ritenere integrate le fattispecie di reato ipotizzate: più nello specifico, che fosse rimasto del tutto infondato il preteso rapporto causale tra l’assunta strumentalizzazione dell’ufficio pubblico e le ipotizzate utilità perseguite.
Conclusivamente, pur in presenza del giusto esito della vicenda, alla quale la nostra assistita è risultata totalmente estranea, non si può fare a meno di considerare gli effetti negativi che la stessa ha prodotto, anche a causa della incontrollata e, in taluni casi, strumentale sovraesposizione mediatica, non solo sulla vita privata, personale e familiare, ma anche su quella pubblica, avuto riguardo al ruolo che l’ing. Catalfamo ricopriva, e ricopre, quale assessore regionale con deleghe di rilevante importanza.
Reggio Calabria, 22 febbraio 2021
Antonio Saffioti
Umberto Abate