Nella notte appena trascorsa, la Squadra Mobile della Questura di Messina ha dato esecuzione ad una misura cautelare a carico di 4 persone. L’odierna attività repressiva rappresenta l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, sulle compagini delinquenziali operanti nel quartiere popolare di “Giostra”. Secondo quanto rilevato dalle attività investigative, i destinatari della misura cautelare sono chiamati a rispondere, in concorso tra loro, di fattispecie delinquenziali poste in essere nel campo della fittizia intestazione di beni.
I fatti-reato loro attribuiti risultano aggravati dalla finalità di agevolare l’organizzazione mafiosa costituita dalla cellula operante nel Rione Giostra e riferibile ai noti B.G. e G.N. (ex collaboratori di giustizia e già tratti in arresto, il 29.12.2019, nel corso dell’operazione antimafia convenzionalmente denominata “Predominio”).
I provvedimenti restrittivi sono scaturiti dall’approfondimento investigativo svolto in relazione all’atto intimidatorio, avvenuto agli inizi di gennaio del 2020, ai danni di un noto bar-ritrovo del quartiere Giostra, il cui ingresso veniva dato alle fiamme. A suo tempo, il sopralluogo di Polizia Scientifica aveva permesso di rilevare – sulla vetrina e sulla saracinesca dell’esercizio commerciale – la presenza di fori dovuti all’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco. In effetti, dalla visione delle immagini tratte dalle telecamere presenti nei pressi del locale era emerso che tre individui, completamente travisati, erano giunti a bordo di un motociclo, avevano esploso i colpi con un fucile e, cospargendo la saracinesca di liquido infiammabile, avevano appiccato il fuoco.
Le indagini, immediatamente avviate, fin dai loro esordi, evidenziavano come l’esercizio commerciale suindicato fosse di fatto, pur se formalmente intestato a C.M., riconducibile ad altri soggetti, noti per la loro contiguità al “clan di Giostra”, consorteria criminale attiva in questo centro. Alle risultanze d’indagine andavano poi a sommarsi anche le dichiarazioni di G.N. e di B.V., fratello di G., che deponevano in ordine alla riconducibilità del bar di Giostra ad A.A., a P.C. e a C.G., a fronte di un’intestazione fittizia, in favore del C.M.. Dalle indagini emergeva infatti che i più rilevanti atti di gestione del bar-ritrovo, in realtà, erano compiuti dalla compagna di P.C. nell’interesse di quest’ultimo, da C.G. e da A.A. (per il tramite dei propri congiunti, essendo questi detenuto). Per quanto sopra, nella prime ore di oggi, personale della Squadra Mobile di Messina, coadiuvato dall’omologa struttura investigativa della Questura di Trapani e con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, ha provveduto: all’arresto e alla traduzione in carcere di:
- P.C, classe 1983;
- A.A, classe 1988.
al rintraccio ed alla sottoposizione agli arresti domiciliari, con divieto di comunicare con persone diverse da quelle conviventi per:
- C.G., classe 1961
al rintraccio ed alla sottoposizione all’obbligo di presentazione alla p.g. per:
- C.M., classe 1990.
Tutti i predetti, secondo i capi di imputazione, sarebbero da ritenersi responsabili, in concorso fra di loro, del reato di trasferimento fraudolento di valori, perché, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, attribuivano fittiziamente la titolarità di un pubblico esercizio a C.M., intestatario dell’omonima ditta individuale, essendo il medesimo esercizio commerciale, di fatto, nella disponibilità di A.A:, P.C. e C.G. con l’aggravante di avere commesso il fatto per agevolare l’associazione mafiosa promossa e diretta da B.G. e G.N., finalizzata al controllo mafioso del quartiere Giostra. (foto di repertorio)
comunicato stampa – fonte: https://questure.poliziadistato.it/Messina/articolo/1184602f6db364e61163657815