Il manifesto politico di Falcomatà. Passerelle mediatiche ed il nulla che si propaga

“Manifesto abusivo” era una canzone di Samuele Bersani, ma per il sindaco Falcomatà è l’ennesima dichiarazione mistificatrice che nasconde il nulla che si propaga del suo ipotetico “secondo tempo”. La grande indignazione del sindaco Falcomatà per un manifesto che esprime pensieri personali sulla tematica dell’aborto è in linea con la sua cattiva amministrazione. Poco rispetto, anzi nessuno, per le opinioni diverse dalle sue. Il sindaco si indigna tanto per un manifesto ma chiude gli occhi e le orecchie sulla mancanza di rispetto per la memoria dei nostri defunti nei cimiteri cittadini, non puliti da tante settimane. Tutta la città, sia in centro che nelle periferie, è invasa dai rifiuti, ed il nostro primo cittadino gioca con la comunicazione su “panchine fucsia”, sulla realizzazione del Parco lineare Sud (non fruibile), sulle foto e gli articoli in campagna elettorale della scalinata del lungomare di collegamento con il porto, accanto allo scempio dell’Arena Lido, naturalmente chiusa. Non finisce qui, la storia continua con le dichiarazioni dei suoi assessori – Brunetti – che, a mezzo stampa, verificabile sul web, ha affermato in data 24 gennaio, che entro un mese il problema dei rifiuti sarà risolto. In effetti mancano dieci giorni, attenderemo fino al 24 febbraio! Potremmo anche parlare di impianti sportivi e dei canoni da pagare al comune da parte dei gestori: verifichiamo le morosità? Il tutto mentre la cittadinanza paga una Tari senza usufruire del relativo servizio. Con grande euforia accogliamo la delibera contro le scritte fasciste e naziste. Attendiamo sindaco in testa, un’altra marcia sul corso Garibaldi al canto di “Bella Ciao”, con i pugni chiusi. L’azione politica dell’amministrazione Falcomatà è pari allo zero. Altro che secondo tempo per la sua squadra, altro che partita di calcio, sembra di assistere ad un reality show, in cui il protagonista si specchia su se stesso e cerca di circondarsi di “yes man” per rafforzare la sua figura, che fino ad oggi sarebbe da zona retrocessione, per usare i suoi cari eufemismi calcistici .

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