«Non dobbiamo immaginare che il Ponte sullo Stretto rientri solo in un’azione di sviluppo economico-sociale di stampo keynesiano, cioè capace di generare Pil e occupazione partendo da forti investimenti pubblici – afferma Biasi -. Il Ponte ha prima di tutto un valore simbolico e culturale enorme, perché rappresenta un’idea di rilancio del Mezzogiorno, e in particolare di Calabria e Sicilia, basata sul genio dell’uomo. A 2.500 anni dall’illuminato governante Anassilao di Reggio Calabria, che per primo tentò di unire le due sponde dello Stretto in un’unica visione politica ed economico-sociale, oggi il livello tecnologico raggiunto dall’Europa e dall’Italia può consentirci di realizzare in massima sicurezza questa meraviglia. Ancora oggi l’antico Egitto viene ricordato per il prodigio delle Piramidi, opere che per la loro bellezza e potenza simboleggiano a distanza di millenni una civiltà estremamente avanzata. Dobbiamo guardare al Ponte sullo Stretto prima di tutto sotto questo punto di vista, come pietra miliare di un rilancio epocale del Mezzogiorno nel Terzo Millennio».
Roy Biasi, commentando la recente positiva intesa raggiunta dalle Regioni Calabria e Sicilia precisa inoltre: «Dopo gli immensi valori simbolici e culturali di quest’opera, non posso non sottolineare i variegati e durevoli vantaggi in termini di definitivo collegamento dell’Europa alla Sicilia, passando per la Calabria. Basterebbe pensare al tema dei treni veloci che non possono essere impiegati, da Milano a Palermo, o da Berlino a Catania, senza l’infrastruttura ferroviaria del Ponte. Accenno poi solo alle ricadute di natura turistica, paragonabili a quelle del Ponte di Brooklyn a New York o del Golden Gate nella Baia di San Francisco. Ma forse di più e lo dico non per campanilismo, ma perché questo meraviglioso Ponte sullo Stretto diventerebbe l’apice di circa tre millenni di civiltà calabro-sicula che ha avuto il suo apice nella Magna Grecia e nella Sicilia Greca, tra Pitagora e Ibico, tra Empedocle e Archimede, e un’infinità di intelletti che hanno costruito il pensiero occidentale e non solo». Roy Biasi conclude ricordando che nei prossimi giorni inizierà il tour degli amministratori leghisti dell’Italia Meridionale partendo proprio dal tema delle grandi infrastrutture, a partire appunto dal Ponte sullo Stretto.