Mario Draghi, Presidente del Consiglio incaricato, da Sergio Mattarella, ha concluso ieri sera il secondo giro di consultazioni. Le delegazioni dei partiti hanno dato il loro via libera alla formazione del governo Draghi, dopo il colloqui con lo stesso futuro premier. Tutti tranne Fratelli d’Italia, al momento, si sono dimostrati favorevoli alla nascita del nuovo esecutivo. Giorgia Meloni, invece voterà il no alla Fiducia ma potrebbe arrivare anche ad astenersi in ogni caso voterà favorevolmente i provvedimenti che riterrà utili per il Paese. Nella Giornata di ieri Mario Draghi ha ottenuto il sì dalle parti sociali. Tutto procede come da crono-programma ed in maniera spedita dato il omento delicato a cui fare fronte. Unico ritardo il Sì o il No degli ex-grillini che aspettano le consultazioni sulla loro piattaforma di “partito”. Un altro grave ritardo del quale si rendono protagonisti i militanti del M5S, forza dominante se si tenesse conto numericamente dei parlamentari e che oggi appare più divisa che mai sulla fiducia al Governo Draghi. Quest’ultimo è da oggi al lavoro sulla squadra di governo che ancora non si sa bene se sarà di natura tecnica, tecnico-politica o politica. Unica indiscrezione trapelata è la creazione di un ministero “green”.