Accordo pace Agosto
(DIRE) Roma, 9 Feb. – Ci sono anche sette ex ribelli appartenenti ai gruppi armati che hanno firmato l’accordo di pace dello scorso Agosto nel nuovo governo di transizione nominato dal primo ministro del Sudan, Abdalla Hamdok. L’esecutivo, il secondo nato dopo la rivoluzione popolare e l’intervento dell’esercito che nel 2019 hanno messo fine ai 30 anni al potere di Omar al-Bashir, mira a includere nel processo politico il Fronte rivoluzionario sudanese (Srf), una coalizione di milizie attive in diverse regioni che ha preso parte all’accordo di pace raggiunto sei mesi fa e siglato a Juba, la capitale del Sud Sudan. A un ex ribelle, a capo del Movimento per la giustizia e l’uguaglianza (Jem) Gibril Ibrahim, e’ toccato il dicastero delle Finanze. Ibrahim dovra’ quindi gestire l’alto tasso di inflazione e i problemi nell’approvvigionamento di carburante che stanno colpendo il Paese.
A occuparsi degli Affari esteri sara’ invece Mariam al-Sadiqal-Mahdi, figlia dell’ultimo primo ministro eletto prima dei 30 anni di governo di Al-Bashir, Sadiq al-Mahdi. Nel nuovo esecutivo figurano quattro donne, di cui una scelta dagli ex gruppi ribelli, mentre sono due i ministri provenienti dalle file dell’esercito. Cinque i dirigenti del precedente esecutivo che hanno mantenuto il loro posto: tra questi anche i dicasteri di Giustizia e Difesa. Tra gli obiettivi della compagine di governo evidenziati da Hamdok, riferisce il quotidiano Sudan Tribune, ci sono affrontare la crisi economica, riformare le istituzioni civili e militari e proseguire nelle trattative con i gruppi ribelli che ancora non hanno firmato gli accordi: il Movimento di liberazione del Sudan (Slm) e il Movimento popolare di liberazione del Sudan-Nord (Splm-N). (Est/ Dire) 11:32 09-02-21