(DIRE) Roma, 31 Gen. – “L’immagine dell’attuale maggioranza di governo è sempre più opaca e incapace di uno scatto di creatività politica. Tutto sembra già visto e vissuto, anche nelle espressioni riportate dalla stampa o in TV per descrivere le diverse posizioni degli alleati tutto sembra scontato e facilmente prevedibile. Il che fa apparire la crisi ancor più drammaticamente inutile. Con un Conte ter attestato sulle stesse posizioni di prima, conflitti inclusi, si allontana drasticamente la prospettiva di soluzione di quei problemi che stanno facendo soffrire milioni di persone nel Paese”. Lo dice la senatrice UdC, Paola Binetti. “Scontata la dialettica Renzi-Fico- continua- ovvia l’insistenza del M5S sulla presenza di Conte a Palazzo Chigi; sorprendente l’affermazione di Crimi, quando allontana l’Ipotesi MES, perché si tratta di un tema divisivo. Eppure, quella risorsa economia potrebbe essere strategica nel prolungarsi della pandemia, con il ritardo massiccio dei vaccini su cui si era incentrato il famoso Piano vaccini. Ma forse quel che più colpisce è il paradosso per cui sembra che i laboratori italiani impegnati a produrre il tanto atteso vaccino di Astrazeneka in realtà stiano lavorando per la GB; mentre il vaccino tutto italiano: il famoso vaccino Reithera, è ben lungi dal raggiungere la fase di somministrazione al paziente. E ancora si discute sui vantaggi del MES, sottolineandone la caratteristica di debito, mentre il Paese è con l’acqua alla gola e vive di Cassa integrazione, con la minaccia che si inizi a licenziare quanto prima. Su salute e lavoro il Governo è gravemente inadempiente, inadeguato alle sfide e non a caso gli italiani dubitano fortemente della bontà delle decisioni imposte loro, senza neppure riuscire a intravedere la fine della crisi. Un Governo fotocopia: stessa maggioranza, stesso premier, stesso programma, come invoca soprattutto il M5S, sarebbe il fallimento totale del Paese. Denuncerebbe una ostinazione pervicace a procedere verso una sconfitta annunziata”.
La senatrice UdC Paola Binetti conclude: “Se nel passaggio dal governo Giallo-Verde con la Lega a quello Giallo-rosso con il PD il premier ha fatto una capriola di 180 gradi, rovesciando ministri e programmi, senza ottenerne un grande successo, la prossima tappa, quella finale e forse definitiva, deve dar prova di una nuova capacità di guardare la politica con uno sguardo ampio e inclusivo. Berlusconi oggi ha marcato alcuni punti strategici che meritano la massima attenzione. Ha sottolineato come l’unità del Centro-Destra non vada confusa con l’uniformità delle posizioni dei partiti che ne fanno parte; ha rivendicato la leadership centrista di FI; e ha decisamente smentito che ogni decisione sia subordinata ad un suo eventuale ruolo al Quirinale. In definitiva si è trattato di una grande apertura a collaborare con il futuro governo, senza perdere la propria identità politica, ma mettendola piuttosto al servizio del Paese in una fase emergenziale. Una proposta che allargherebbe davvero la prospettiva attuale, rendendola meno scontata; soprattutto se si tiene conto della competenza politico-professionale del gruppo di FI-UDC, che si traduce anche in una maggiore e migliore capacità di mediazione nelle situazioni”. (Mar/ Dire) 14:22 31-01-21