Una conferma della grave e particolare situazione che vive il turismo internazionale, dovuta alla mancata programmazione mirata per il settore turistico e le restrizioni messe in campo dai governi di tutto il mondo per frenare i contagi, giunge dal bollettino di guerra diffuso dall’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite che registra a livello globale una perdita di 1.300 miliardi di dollari l’anno scorso, con ovvie ricadute sull’occupazione, stimando che sono a rischio circa 120 milioni di posti di lavoro nel settore. Un’emorragia mai vista, più di 11 volte maggiore di quella registrata durante la crisi economica globale del 2009 e che secondo gli esperti si dovrà aspettare almeno il 2023 per tornare ai livelli precedenti alla pandemia. Un tempo che gli imprenditori turistici calabresi non hanno per continuare a tenere aperte le proprie aziende con il concreto pericolo di fallire e licenziare il personale. I direttori d’albergo hanno già fatto notevoli sforzi per fronteggiare una stagione lavorativa ridotta a poche settimane, subendo perdite ingenti e per questi motivi si uniscono a Unindustria per la revisione delle aliquote Tari e la sospensione del pagamento per l’anno 2020, chiedendo al presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì e all’assessore al Turismo Fausto Orsomarso un incontro urgente per evitare la chiusura di tante strutture ricettive che contribuiscono in maniera significativa al Pil regionale e alla promozione della destinazione turistica calabrese.
“Il Presidente ADA Calabria Francesco Gentile, esorta gli organi regionali competenti ad anticipare la promozione attraverso campagne pubblicitarie rivolte a tutto il territorio nazionale, con immagini concrete che mostrino tutte le opulenze turistiche della nostra terra. Per i prossimi due anni le previsioni ci raccontano che il flusso turistico che si affaccerà alla visita della nostra regione è prettamente Italiano, questo perché il flusso turistico estero non sarà svincolato dalle problematiche inerenti alla pandemia.”