Ci sono alcuni giorni nel corso dell’anno in cui siamo portati a riflettere più che in altri; ci sono giornate come quella di oggi in cui non si può non ricordare, e lo si deve fare soprattutto per non dimenticare. Il 27 gennaio è il giorno della consapevolezza, è il giorno della memoria, la memoria della piccolezza dell’essere umano che crea ideologie, scuole di pensiero, modelli sociali superiori ,secondo un punto di vista personale o di masse popolari. Parlare di Shoa, di Campi di concentramento, di ebrei e di tutti coloro i quali sono stati perseguitati ed uccisi da tutte le tipologie delle dittature, dal nazismo, al fascismo, dal comunismo ai Gulag russi ed alle foibe di Tito, ci permette di riflettere in modo serio e consapevole sulla diffusione del Male. Senza dimenticare e tacere sul fatto che esistono anche oggi persecuzioni ed assassinii in nome di religione, discriminazione razziale, ideologica e sessuale.
Non esistono morti di seria A o di serie B, esiste la consapevolezza di violenze e genocidi da condannare, ma esiste anche la violenza subliminale di ogni giorno che lentamente produce reazioni fisiche e crea azioni delittuose. Ogni giorno ed ogni risveglio è giornata della memoria, per diffondere dal basso due parole molto significative, quali “Rispetto” e “Dignità”, che racchiudono nel loro significato l’azione positiva e propositiva contro le discriminazioni.