Un virus subdolo e altamente diffusivo, ha sottoposto la sanità, anche e soprattutto in Calabria, ad un tremendo stress test, ingenerando una domanda imponente di cure e di interventi sanitari, sia a livello territoriale che ospedaliero. Sono emerse quindi criticità e, le maggiori sono proprio sul territorio, partendo dalla mancata attivazione delle USCA e dell’assistenza domiciliare COVID, per arrivare poi alle disfunzioni sul tracciamento. La rete ospedaliera è certamente fondamentale, ma serve ricostruire la rete territoriale. In queste ore i Sindaci chiedono a gran voce la riapertura dei diciotto ospedali chiusi nell’anno 2010. Sull’altare del piano di un rientro mai realizzato, sono stati tagliati troppi ospedali e troppi servizi. Alcune di queste strutture devono essere riaperte, ci sono sentenze che vanno applicate e ospedali di montagna che vanno salvaguardati. Ripartire dal territorio è la grande priorità per ricostruire una sanità di prossimità e di continuità. Ci sono grandi ritardi nella realizzazione delle case della salute da attivare negli ex ospedali di Cariati, di Lungro, Mormanno, San Marco Argentano, che restano sulla carta e che, invece, avrebbero dovuto essere luogo di integrazione fra cure primarie ed attività distrettuali. Per la casa della salute di San Marco Argentano sono stati disposti otto milioni di euro, mentre per quella di Cariati nove milioni. Dopo anni di grandi ritardi, la realizzazione è stata affidata ad INVITALIA, ma non mi risultano passi in avanti. Ed i territori insorgono, mentre imperversa un commissariamento sanitario decennale. Il presidio ospedaliero di Cariati registra un’occupazione di oltre settanta giorni ed annovera anche la visita del Presidente Regionale facente funzioni Nino Spirlì. Forse qualcosa inizia a muoversi, forse c’è la speranza che l’ospedale venga riattivato. C’è un impegno forte da parte di tutti, i colori politici crollano di fronte alla garanzia del diritto alla cura della salute. Un emendamento con la richiesta di dieci milioni di euro per la riapertura dell’ospedale, a firma dei deputati di Forza Italia Sergio Torromino e Roberto Occhiuto, è stato rigettato dal Governo Conte. Alle parole preferiamo i fatti e, questi sono reali. Non dobbiamo abbassare la guardia, forse è la volta buona, dobbiamo farcela, per restituire dignità ad un territorio che merita. Auspico che alle passerelle, seguano fatti concreti, reali. Il diritto alla cura della salute, non può essere utilizzato per fini elettorali.
Maria Josè Caligiuri
Coordinatrice Regionale Azzurro Donna Calabria
Responsabile Dipartimento Pari Opporunità e Disabilità di Forza Italia Calabria