Cuba ritorna ad essere considerata uno “stato canaglia”, pericolosa per supporto al terrorismo internazionale, lo stato caraibico è stato ri-iscritto nella black list degli Stati Uniti d’America. Il governo di L’Avana era stato rimosso dal Presidente Barack Obama nel 2015, candidato eletto del partito Democratico, decisone condivisa con il suo vice, l’attuale Presidente letto Joe Biden. Scelta che in qualche modo potrebbe aver coinciso con un’escalation del terrorismo internazionale. Nonostante il numero di attentati sia diminuito, il 2015 ha rappresentato l’anno record per numero di Paesi coinvolti in attacchi terroristici dal 2000. Questo significa che il terrorismo si è esteso a livello geografico colpendo anche Paesi che in passato non erano interessati dal fenomeno. I Paesi con il più alto livello di terrorismo sono, in una scala da uno a dieci, Iraq (9,96), Afghanistan (9,44), Nigeria (9,31), Pakistan (8,61) e Siria (8,58). I Paesi Ocse maggiormente colpiti sono Turchia (6,73), al quattordicesimo posto nella scala mondiale, e Francia (5,60) al ventinovesimo. L’Italia è al sessantanovesimo posto con un indice del 2,36. (dati fonte – ww.asvis.it)
Si aspettano le prove da parte degli 007 americani. L’attuale segretario di Stato, Mike Pompeo ha dichiarato: “Con questa misura inchioderemo di nuovo il governo di Cuba alle sue responsabilità: il regime di Castro deve mettere fine al suo sostegno al terrorismo internazionale e alla sovversione della giustizia americana”. Il Governo di Cuba risponde alle accuse dell’amministrazione uscente: “Le nuove sanzioni USA sono frutto di opportunismo politico” (cit. Rai-Tlv). Parte delle sanzioni ripristinate nei confronti di Cuba includono restrizioni che impediranno il trasferimento di denaro tra i due Stati.