di Rosalba Barcella – Avresti pensato che rabbia, frustrazione, rancore avrebbero caratterizzato questo libro! E invece, leggendolo, ti attraversa un senso di pacata rassegnazione, di serenità, trasmessa da Peppe Scopelliti in questa analisi del suo passato politico e umano. Si evince come questa serenità lui l’abbia riconquistata e fatta sua durante il periodo detentivo: solo quando sei ripiegato su tè stesso, accantonato il fuoco della passione, fuori da ogni clamore, lontano da ogni affetto, riesci ad essere così sincero con te stesso da fare piena luce sugli accadimenti passati, lucido nel valutare errori ed omissioni sì da poterti sentire nuovamente e pienamente libero. Peppe Scopelliti ha attraversato questo momento di riflessione, ha fatto tesoro della sua esperienza carceraria che certamente ha arricchito la sua già naturale e insita propensione verso gli altri. Questo libro è un canestro da tre punti, nonostante l’ostruzionismo degli avversari, e niente potrà offuscare la grandezza di questa libertà ritrovata.