Magistrati onorari: continua lo stato di agitazione

Oggi 23 Dicembre le toghe onorarie in Piazza Montecitorio dalle 15.30 alle 17.00

Continua lo stato di agitazione tra le toghe onorarie che chiedono giustizia, mentre il Ministro Buonafede ad oggi nulla ha fatto neanche per dichiarazione di intenti. Fino ad oggi e nonostante la sentenza del  Tribunale di Vicenza che, a distanza di neanche un mese dalla pronuncia del Tribunale di Napoli, conferma l’indirizzo in virtù del quale si riconosce finalmente il diritto del magistrato onorario “di percepire un trattamento economico corrispondente a quello previsto dall’art. 2 delle legge 111/2007 e successive modificazioni per il ruolo di magistrato ordinario”, il silenzio del Ministero della Giustizia è divenuto assordante.

Nonostante il monito da ultimo pronunciato dal Presidente della Corte Costituzionale a tutela dei diritti della magistratura onoraria nello specifico ha ricordato che la Consulta, decidendo poche settimane fa su una questione tutto sommato marginale, ha riconosciuto il diritto al rimborso delle spese processuali in caso di assoluzione anche per i G.O., e ha colto l’occasione per una affermazione di principio importante:  “la funzione è la stessa, giudicare è la stessa cosa sia che si giudichi di materie che hanno un maggior o minore impatto economico, serve serenità, obiettività, imparzialità, ma soprattutto nel caso che ci interessava serenità”. “L’Italia – ha proseguito – è inadempiente nei confronti del Parlamento Ue e nei confronti della Commissione”. “Un intervento – ha concluso – a mio avviso è assolutamente urgente. I termini costituiscono delle classiche scelte politiche”. Ad oggi i Magistrati onorari sono ancora in Piazza a Montecitorio con una rosa gialla in segno di tradimento. I magistrati onorari come le operarie del 1920 hanno diritto non solo di esistere ma anche di vivere.

La situazione è divenuta inaccettabile, lo sciopero della fame di alcuni magistrati onorari è divenuto inconcepibile per come affermano le più alte istituzioni mentre il Governo ed il Ministro rimangono sempre più assenti. Occorre porre fine alla compressione dei diritti che la Costituzione e l’Unione europea sanciscono a chi esercita la giurisdizione, peraltro da oltre vent’anni, amministrandola nel 60% dei procedimenti civili e penali. Nel far seguito alle precedenti proteste e in continuità con quelle che ulteriormente avranno corso in tutte le sedi giudiziarie, questa ennesima manifestazione di piazza intende sollecitare, ancora una volta, la maggioranza parlamentare affinché ingiunga al Governo di reperire i fondi necessari a procedere, senza tentennamenti, con decreto legge, alla indifferibile riforma della categoria. Lo stesso Sottosegretario alla Giustizia Ferraresi ha auspicato una soluzione politica di questa pluridecennale vertenza La Consulta della Magistratura onoraria già in un comunicato ha ribadito poi anche “l’inaccettabilità di qualsiasi proroga dello status quo”, in quanto “ogni soluzione che limiti l’impiego dei magistrati onorari in servizio, sulla cui formazione lo Stato ha già speso e garantito con le conferme pluriennali, si porrà in contrasto con i principi giuridici fondamentali dello Stato di diritto italiano ed europeo nonché con quelli di efficienza e buon andamento della pubblica amministrazione, pure di matrice costituzionale, mettendo a rischio – conclude la nota – il perseguimento degli obiettivi di cui al Recovery Fund, con gravi responsabilità politiche ed economiche di questo governo e del Ministro della Giustizia”.

Avv. Emanuela Ruscio – Magistrato Onorario

banner

Recommended For You

About the Author: PrM 1