Coronavirus, Fukushima: ritardate operazioni di bonifica centrali, conclusione entro 2051

by Markus Distelrath from Pixabay

11:19 – A quasi dieci anni dalla triplice catastrofe, i piani di smantellamento della centrale nucleare di Fukushima hanno subito un ulteriore rallentamento per via della diffusione del Coronavirus. Secondo i media giapponesi, scrive ANSA, “la prossima fase di rimozione del magma radioattivo – la parte più delicata dell’operazione di bonifica della struttura, andrebbe dovuto avere  l’avvio a inizio 2021, ma l’espansione della pandemia su scala globale ha ritardato i test di sperimentazione in Inghilterra per l’impiego di un braccio robotico. Dei tre reattori che avevano subito la fusione del nocciolo, l’operatore della centrale, la Tokyo Electric Power (Tepco), prevedeva di iniziare i lavori dall’unità numero due con la graduale estrazione di circa un grammo per volta del combustibile nucleare stoccato, per poi espandere la portata fino a diversi chili al giorno.” Nel mese di Agosto si sarebbe dovuto sperimentare la funzionalità del robot e in seguito, entro Febbraio 2021, l’attrezzatura sarebbe stata trasferita in Giappone, per permettere l’avvio dei corsi di formazione dei dipendenti della Tepco. Tuttavia l’emergenza dovuta alla pandemia ancora in corso ha fatto accumulare ritardi sulle procedure, ne deriva che probabilmente gran parte dei collaudi saranno trasferiti in Giappone. “L’operazione di rimozione del magma dal reattore numero due – che contiene 237 tonnellate di materiale radioattivo – dovrebbe richiedere diversi anni secondo la Tepco”. Si prevede dunque tra il 2041 e il 2051 il completamento delle attività di smantellamento delle tre strutture, le quali contengono circa 880 tonnellate di detriti pericolosi. “Nel marzo 2011 i tre reattori vennero colpiti da un’esplosione all’indomani del terremoto di magnitudo 9 e il successivo tsunami, con la conseguente dispersione delle radiazioni” (cit. ANSA).

SM

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About the Author: Silvana Marrapodi